Dolce rimedio a guerra e violenza
Venerdì 23 preghiera e digiuno per la pace.
Redazione online - FC
20/02/2018

Preghiera e digiuno, insieme alla carità, sono il dolce rimedio che la Chiesa, madre e maestra, offre per purificare il male che c’è in noi e nel mondo. E soprattutto nel tempo di Quaresima, appena iniziato, siamo chiamati a vivere questi dolci rimedi ai mali del nostro tempo. Questo vale per ciascun uomo e per l’intera umanità. In particolare papa Francesco ci chiede di pregare e digiunare il 23 febbraio, venerdì della prima settimana di Quaresima, per la pace nel mondo, con particolare riguardo alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan. «Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita », scrive Francesco nel messaggio per la Quaresima 2018. E continua: «Il digiuno toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita.

Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame». Anche i membri delle altre religioni sono invitati ad aderire “nelle forme che riterranno più opportune” alla Giornata di preghiera e digiuno. Contro i mali del nostro tempo quali la chiusura al prossimo, l’avidità del denaro, la menzogna, la violenza, Francesco infatti afferma: «Vorrei che la mia voce giungesse al di là dei confini della Chiesa Cattolica, per raggiungere tutti voi, uomini e donne di buona volontà, aperti all’ascolto di Dio. Se come noi siete afflitti dal dilagare dell’iniquità nel mondo, se vi preoccupa il gelo che paralizza i cuori e le azioni, se vedete venire meno il senso di comune umanità, unitevi a noi per invocare insieme Dio, per digiunare insieme e insieme a noi donare quanto potete per aiutare i fratelli!».