Dieci giorni per imparare a costruire la pace e tuffarsi nel dialogo tra culture e religioni. Per poi riportare questo patrimonio a casa, nel proprio territorio.
E' la proposta per l'estate della Caritas diocesana di Vittorio Veneto (www.caritasvittorioveneto.it) ai giovani da 18 a 25 anni: da sabato 19 a lunedì 28 agosto a Banja Luka, in Bosnia ed Erzegovina. “Partire per ritornare – La gestione dei conflitti” è il titolo del campo, che mescola formazione e servizio, e che coinvolgerà assieme agli italiani pari età bosniaci.
I giovani del Consiglio interreligioso di Sarajevo racconteranno ai volontari italiani la guerra in Bosnia Erzegovina (1992-1995) e la riconciliazione e la costruzione della pace da allora a oggi. In particolare guardando all'esperienza dei giovani cattolici, ortodossi, musulmani ed ebrei, ma tutti bosniaci impegnati per la Bosnia, di Youth For Peace, che lo scorso novembre portarono la loro testimonianza a Vittorio Veneto, incontrando il vescovo mons.Corrado Pizziolo.
L'altra metà del campo estivo sarà dedicata al volontariato al servizio delle comunità insieme a Caritas Banja Luka ed alla conoscenza del territorio.
Ci sono 12 posti a disposizione per volontari italiani a "La gestione dei conflitti" Per iscriversi, o per informazioni: [email protected] , 0438550702, www.caritasvittorioveneto.it A fare da referente del campo ci sarà Daniele Bombardi, trentaseienne di Ceggia (Ve), responsabile di Caritas Italiana in Bosnia Erzegovina.
“La gestione dei conflitti” è una delle proposte estive per giovani delle Caritas del Nordest, chiamate “Cantieri di solidarietà”. I partecipanti a tutti i Cantieri si ritroveranno il 1 luglio a Mestre per una giornata di formazione ed il 7 ed 8 ottobre a Camposampiero (Pd) per condividere quanto vissuto e progettare i passi successivi del cammino. “Partire per ritornare” è proprio questo: riportare anche nel proprio territorio l'esperienza di servizio e di scambio tra culture, vissuta in Bosnia Erzegovina.
E' da 11 anni di seguito che Caritas Vittorio Veneto organizza campi estivi di formazione e servizio in Bosnia Erzegovina, a consolidare un legame di solidarietà stretto ai tempi della guerra civile dell'ex Jugoslavia e mai sciolto.