Il giornale del 14 giugno. Edizione digitale
Tra interessi personali e bene comune.
Ripiegati su se stessi e sui propri interessi, anche a causa della crisi economica, gli italiani, specie i giovani, manifestano però anche una nuova volontà di impegno pubblico, pur se in forme non ancora ben definite.
È questa una delle (sorprendenti) conclusioni dell’indagine “Valori e pratiche per un’etica civile”, promossa dalla Fondazione Lanza di Padova su quattro grandi aree: l’etica del cittadino, la famiglia e le generazioni, denaro e consumi, ambiente e beni comuni.
Un’indagine per verificare quanto i concetti e i valori dell’etica civile siano percepiti e sentiti dalla popolazione.
«La sfiducia verso le istituzioni emerge anche dalla nostra indagine, ma vi sono degli elementi interessanti che rivelano l’esistenza di un potenziale partecipativo – sottolinea Davide Girardi dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e dell’Università di Padova, curatore della ricerca –. Lo dimostra, ad esempio, la risposta alla domanda sul modo migliore per contrastare le disuguaglianze: per
sei italiani su dieci il modo migliore è la libera collaborazione tra i cittadini rispetto alle politiche pubbliche.
Si tratta di un dato che nel Nordest sale di qualche punto percentuale.
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