Vallata - Zumellese
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SANT'ANTONIO TORTAL: "Il nostro segreto? Stiamo bene insieme"

La piccola comunità è affiatata e viva

SANT'ANTONIO TORTAL: "Il nostro segreto? Stiamo bene insieme"

Domenica 13 settembre, in molti - bambini, giovani, adulti, anziani - hanno preso parte alla messa annuale in montagna, alla Croce in località Signetta, località di Sant’Antonio Tortal. Insieme alla messa per la festa di Sant’Isidoro, a inizio maggio, nella caratteristica chiesetta dedicata al santo, è un’occasione molto sentita di ritrovo della gente di Sant’Antonio. I millecento abitanti della frazione di Trichiana, dispersi in una vasto territorio, infatti mantengono un forte senso di comunità: intorno alle attività della parrocchia si sviluppano ancora molteplici relazioni che vedono intrecciarsi le varie generazioni. È il frutto di quanto seminato dal compianto don Francesco Prade, che ha investito molto sul coinvolgimento e sulla responsabilizzazione dei laici. Uno stile continuato con l’attuale parroco, don Egidio Dal Magro, molto attento non solo a coinvolgere ma anche a comunicare quanto viene avviato e realizzato, in modo che il maggior numero di persone si senta partecipe e valorizzato. In questo modo Sant’Antonio è tra le parrocchie che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo organizzando il grest nonostante le limitazioni dovute al Covid 19. «Il gruppo giovani - osserva Cinzia, catechista - è stato aiutato da diverse mamme che si sono messe a disposizione per questo evento comunitario». Giovani - una decina quelli tra la terza media e l’università che partecipano assiduamente al gruppo - impegnati anche in un’altra bella iniziativa: la visita e l’incontro con gli anziani in occasione della Pasqua e del Natale. Un altro pilastro della parrocchia è il coro, consolidata realtà intergenerazionale: venti e più componenti dai 16 agli 80 anni. «Ci sentiamo spesso tra di noi - spiega Simone, 29 anni, corista - anche grazie a un gruppo whatsapp. Il contatto continuo ci consente di capirci meglio». In generale a Sant’Antonio la cura della comunicazione è molto accentuata: accanto al foglietto domenicale e allo storico bollettino trimestrale, voluto da don Francesco, ci sono ora il sito internet e il canale Youtube dove, durante il lockdown, sono state trasmesse celebrazioni (messa e rosario) in streaming. È stato creato anche un gruppo whatsapp parrocchiale. «Sicuramente la coesione tra di noi è aumentata in quei mesi - osserva Simone - come anche con la vicina comunità di Trichiana».
Secondo Cristiano, 26 anni, responsabile del Gruppo Giovani «la parrocchia è ancora significativa perché stiamo bene insieme. Alla domenica ci ritroviamo non solo per partecipare alla messa ma anche per incontrarci e scambiarci una parola. In chiesa e in parrocchia mi sento accolto e quindi ci vado volentieri».
«A tenerci uniti ci aiuta il fatto che, a differenza di altre parrocchie di montagna, abbiamo una sola chiesa e un solo campanile - sottolinea Simone -. Ci sono anche qui varie località, ma la gente si sente della parrocchia di Sant’Antonio e non della propria frazione. Proprio perché il territorio è ampio, è importante coltivare il contatto tra di noi, anche attraverso i mezzi che la tecnologia ci offre».
Federico Citron

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