Commercio: nel primo trimestre 2014 hanno chiuso 500 imprese in provincia di Treviso
Anche il primo trimestre 2014 si chiude con una contrazione di imprese provinciali. Agricoltura, edilizia e manifatturiero i comparti più penalizzati; continua invece la crescita del terziario avanzato e dei servizi alle persone
La provincia di Treviso chiude il primo trimestre 2014 con un’ulteriore contrazione di sedi d’impresa attive rispetto alla consistenza registrata a fine anno 2013.
Al 31.03.2014 si contano infatti 81.174 imprese attive trevigiane, -532 unità rispetto al 31.12.2013 (-0,7%) e -1.530 unità dal confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente (-1,8%).
Prendendo a riferimento l’ultima consistenza prima dello scoppio della crisi la perdita è di quasi -4.500 unità (-5,2%) e si concentra soprattutto nell’agricoltura (-2.544 imprese, -15,0%), nelle costruzioni (-1.803 imprese, -12,7%) e nel manifatturiero (-1.432 imprese, -11,8%) compensata tuttavia da recuperi nelle attività dei servizi alle imprese (+668 imprese, +4,3%) e dei servizi alle persone (+343 imprese, +8,1%).
L’agricoltura, la cui consistenza è scesa a 14.425 unità, permane il settore che contribuisce in maggior misura alla diminuzione sia su base congiunturale che tendenziale: sono state perse -249 imprese agricole nel corso del primo trimestre 2014 (-1,7%), -883 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-5,8%). Va tuttavia precisato che le contrazioni del settore primario sono state in parte condizionate da dinamiche indipendenti dal ciclo economico, legate ad aspetti giuridico-amministrativi e fiscali.
Dopo quello primario il comparto più penalizzato è quello dell’edilizia con 152 imprese in meno (-1,2%) rispetto allo stock del trimestre precedente e -439 unità su base tendenziale (-3,4%).
Nel manifatturiero, pur continuando a registrare contrazioni sia su base trimestrale (-59 unità; -0,5%) che annuale (-321 unità; -2,9%), si intravede una riduzione delle perdite rispetto a quanto evidenziato su base congiunturale a fine anno 2013. Le diminuzioni trimestrali più consistenti si confermano comunque nell’industria metalmeccanica (-27 unità, pari al -0,7%), nel legno arredo (-24 unità, pari al -1,2%) e nel sistema moda (-11 unità, pari al -0,6%).
All’interno del manifatturiero solo il comparto dell’industria alimentare e delle bevande permane sostanzialmente stazionario sia rispetto alla consistenza del trimestre precedente (-1 impresa, pari al -0,1%) sia rispetto all’anno precedente (+1 unità, pari al +0,1%).
Il commercio perde un centinaio di imprese rispetto alla consistenza del 4° trimestre 2013 (-100 unità, pari al -0,5%), ma guadagna 28 imprese rispetto ad un anno fa (+0,2%).
Soffre maggiormente il commercio al dettaglio sia su base congiunturale che tendenziale (rispettivamente -74 imprese, pari al -0,9% e -33 unità, pari al -0,4%) rispetto a quello all’ingrosso (rispettivamente -24 imprese, pari al -0,3% e +59 unità, pari al +0,7%).
Positiva invece la performance delle imprese del settore alloggio e ristorazione rispetto alla consistenza dell’anno precedente (+42 unità, pari al +1,0% su base tendenziale); negativo invece il confronto con lo scorso trimestre che evidenzia un saldo di -9 imprese (-0,2%).
Il comparto dei servizi alle imprese, pur non guadagnando unità nel corso dell’ultima annualità, evidenzia, come già anticipato, un bilancio positivo rispetto al periodo pre-crisi (+668 unità, pari al +4,3%).
Nel comparto prosegue tuttavia in negativo il saldo del settore trasporti e magazzinaggio: rispetto a fine anno 2013 la consistenza si contrae di altre 20 imprese (-1,0%) che diventano -133 su base annuale (-6,2%). Positivo invece l’andamento degli altri settori, ad eccezione delle attività professionali, scientifiche e tecniche che perdono 35 imprese su base congiunturale (-1,2%) e 45 su base tendenziale (-1,5%).
Le attività legate ai servizi alle persone sono le uniche che hanno dimostrato di resistere alla crisi con incrementi in termini di imprese attive su tutti i periodi considerati (+16 imprese pari al +0,4% su base trimestrale, +72 imprese pari al +1,6% su base annuale e +343 imprese pari al +8,1% rispetto al periodo pre-crisi) e a favore di tutti i principali settori del comparto (l’istruzione, la sanità, le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento).
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