EMERGENZA UCRAINA: la Chiesa del Triveneto in aiuto di due media cattolici
Cet con Ucsi e Fisc a sostegno dell'attività informativa della chiesa ucraina
La stampa per la stampa. Si potrebbe sintetizzare così la proposta di solidarietà “Emergenza Ucraina: un aiuto alla comunicazione di pace” lanciata a marzo dalla Conferenza Episcopale del Triveneto (CET) su iniziativa degli uffici comunicazioni sociali in collaborazione con le sezioni corrispondenti di UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) e FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) per sostenere economicamente due media cattolici ucraini. Il pensiero comune era che bisognava fare qualcosa per sostenere i colleghi ucraini, costretti in condizioni di grande precarietà lavorativa e di vita. Individuati i media, si sono presi i contatti.
Si tratta della testata Skynia Magazine (bimensile cartaceo di attualità ecclesiale e spiritualità a cui è collegato anche un portale multimediale) con due versioni linguistiche molto diverse. Quella ucraina (https://skynia.org/) è più orientata alla forma offline con diversi spin-off online (per esempio il podcast) e quella di lingua inglese è orientata agli ucraini presenti in America e Australia (https://skynia. tilda.ws/). Skynia Magazine è coordinata da don Jurij Blazejewski, prete ucraino della Congregazione di don Orione, e animatore dell’Ukrainian Catholic Press Association (UCPA) sorta nel 2015.
L’altro media individuato per la raccolta fondi è il Catholic Media Center (KMC), gestito dai Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), con sede a Kiev, che svolge funzione di agenzia per la Conferenza Episcopale Ucraina, attraverso un portale web multimediale www.kmc.media, e offre notizie ecclesiali dall’Ucraina e dal mondo. Il KMC pubblica anche la rivista per bambini “Vodogray”. Il direttore è p. Aleksander Zielinski, Oblato di Maria Immacolata. «Qualunque sostegno al nostro apostolato mediatico sarà una benedizione perché abbiamo davvero bisogno di tutto», dice p. Andriy Havlich dei Missionari OMI a nome di p. Zielinski, suo confratello. «Poter continuare a fare il nostro lavoro garantisce da una parte di pagare gli stipendi dei dipendenti, cosa estremamente importante perché questa attività non venga meno in favore di altre – continua p. Havlich – e dall’altra ci permette di sostenere con la speranza e l’unità i tanti ucraini sfollati: la nostra è una web TV che può infatti raggiungere chiunque abbia a disposizione un semplice collegamento internet».
Il numero di profughi aumenta purtroppo giorno dopo giorno, pertanto l’attività va ripensata continuamente perché la guerra distrugge ogni cosa, oltre alle anime e alle vite, così il Skynia Magazine diretta da p. Jurij dall’Italia per motivi di studio già da qualche tempo, si ritrova a lavorare da remoto, in postazioni di fortuna.
In realtà, la precarietà di vita non è dell’ultimo mese, forse negli ultimi 40 giorni si è solo acuita, ma la criticità era precedente all’azione d’invasione russa. «In questa vicenda – dice p. Blazejewski – ci sono molti fattori complicati, un quadro che non è nitido per molti europei: mancano infatti le coordinate storiche e socio- politiche, anche recenti, per poter comprendere profondamente questa tragedia». Sorge spontanea la domanda sulla continuazione dell’attività di un magazine cartaceo alla quale il direttore risponde con franchezza e onestà. «Appena iniziata la guerra abbiamo pagato in anticipo lo stipendio dei nostri dipendenti per il mese di marzo, ma sul conto della rivista non è rimasto praticamente nulla» spiega p. Jurij. «Non essendo più possibile stampare la rivista e venderla nelle nostre chiese, i miei collaboratori hanno proposto fin dall’inizio della guerra di utilizzare la versione in pdf per poterla mandare a tutti i nostri lettori via WhatsApp e continuare a stare loro vicini. Tuttavia la questione economica è da risolvere. La vostra sensibilità e vicinanza ci fanno sperare in una ripresa della normalità delle nostre attività”.
Chiunque può contribuire alla raccolta fondi con un versamento sul conto corrente bancario intestato a Regione Ecclesiastica Triveneto IBAN IT12G0306909606100000169822 con la causale “Emergenza Ucraina – un aiuto alla comunicazione”.
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