FINE VITA. Federsanità Anci aderisce al “Manifesto interreligioso dei diritti”
Per un "percorso di dignità garantendo, oltre alle cure mediche, il rispetto della persona e il supporto spirituale nella fase finale della vita"
Federsanità Anci, la Confederazione che riunisce le Aziende sanitarie e Ospedaliere con le Conferenze dei sindaci aderenti all’Anci, aderisce al “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita”. La sottoscrizione è avvenuta ieri, lunedì 22 luglio, nel corso dell’Assemblea annuale di Federsanità Anci che si è svolta a Roma.
“Si tratta di una scelta che traccia un percorso di dignità – ha dichiarato Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità Anci – garantendo, oltre alle cure mediche, il rispetto della persona e il supporto spirituale nella fase finale della vita all’interno delle strutture sanitarie”. Alla cerimonia sono intervenuti Angelo Tanese, direttore generale Asl Roma 1, Maria Angela Falà, presidente del Tavolo interreligioso di Roma, e Paolo Favari, direttore generale dell’Hospice Gmc Università Cattolica di Roma e di Villa Speranza, in rappresentanza dei tre enti promotori del Manifesto.
“Il progressivo invecchiamento della popolazione e il miglioramento delle cure nella fase acuta di malattia hanno determinato e determineranno nei prossimi anni profondi mutamenti dei bisogni di salute – ha sottolineato Frittelli -, con aumento della prevalenza delle patologie croniche e incremento dell’incidenza di condizioni di cronicità molto avanzate che richiedono una risposta da parte delle strutture sanitarie che vada di pari passo con una umanizzazione dei servizi, che tenga conto anche delle diversità culturali e religiose”.
“Il Manifesto – commenta Angelo Tanese, dg della Asl Roma 1 – è uno strumento utile per condividere il nostro impegno a realizzare strutture sanitarie più attente al rispetto delle persone, anche nella loro diversità culturale e religiosa, e tanto più nella fase del fine vita. L’adesione di Federsanità Anci è un’altra tappa importante in un percorso di sensibilizzazione e condivisione di questi valori”.
“L’adesione dei Comuni italiani è la nuova conferma del fattore inclusivo rappresentato dal Manifesto, che è anche strumento di affermazione di valori universali – concludono la presidente del Tavolo interreligioso Falà e il dg di Gmc Università Cattolica Favari -. Fin dall’inizio con gli altri promotori ci siamo posti l’obiettivo di dare concretezza ai diritti enunciati nel Manifesto interreligioso per poterli diffondere e applicare all’interno delle strutture sanitarie e ospedaliere italiane. Stiamo già lavorando in collaborazione con i rappresentanti delle confessioni religiose firmatarie per completare l’elaborazione di linee guida da mettere presto a disposizione di tutti gli operatori sanitari”.
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