IL LIBRO: "Fascismo in cattedra" di Antonio Menegon
La scuola a Susegana fra le due Guerre
“Fascismo in cattedra” è l’ultima fatica storico-divulgativa del giornalista e scrittore suseganese Antonio Menegon. Edito da De Bastiani Editore, è un libro di poco più di 130 pagine corredato da un interessantissimo e ricco apparato iconografico di immagini di Susegana fra le due guerre mondiali.
Il libro - preceduto dalla prefazione storica di Giuseppe Angione e da un capitolo iniziale dedicato a presentare la situazione sociale ed economica di Susegana al termine del primo conflitto mondiale e negli anni che precedettero l’inizio del secondo conflitto bellico - racconta brevemente la storia di Angelo Manente, maestro a Susegana, reduce e mutilato della Grande Guerra, costretto a lasciare l’Italia poiché perseguitato dal regime fascista. E più approfonditamente narra le vicende di un altro maestro, Mario Trombini, che arriva a sostituirlo, nel 1935.
Del maestro Trombini, Menegon scrive la biografia soffermandosi sugli eventi salienti della sua esistenza, quelli che ne hanno segnato il passo e che ce lo consegnano come un uomo della storia di Susegana. Una biografia, quella del maestro, che coinvolge e attira proprio perché si tratta della storia di una persona “normale”, semplice, umile, che svolge con responsabilità il proprio dovere di padre di famiglia e maestro che si scontra con le terribili difficoltà del proprio tempo.
Attraverso la figura e la storia del maestro Trombini è possibile immergersi nella realtà sociale, politica e culturale degli anni Trenta e Quaranta del Novecento. È l’8 settembre del 1943 - giorno dell’armistizio - quando il maestro Trombini inizia ad annotare su un quaderno i fatti salienti che interessano Susegana. Sono pagine, quelle del diario, che Menegon sceglie di riportare quasi integralmente. Una testimonianza storica preziosa: appunti, considerazioni, eventi di un’importanza e di un valore inestimabile poiché riannodano i fili fra la macro-storia e il modo in cui questa è stata vissuta quotidianamente, sperimentata e sofferta da donne e uomini nelle piccole realtà locali. Gli eventi vengono raccontati e descritti dal maestro con lucidità, chiarezza e puntualità senza escludere alcunché, nemmeno le pagine più buie e dolorose di quanto accaduto in uno dei nostri paesi nel secolo scorso. Emergono le difficoltà, le sofferenze, i dolori, la meschinità e la cattiveria umana ma pure la solidarietà, la collaborazione il sostegno reciproco, valori che, constata l’autore, oggi sembrano essersi eclissati in favore dell’individualismo.
Il lavoro di Menegon è lodevole e meritevole di lettura. Traspare la passione che lo ha accompagnato nella ricerca e nella scrittura di un volume che risulta essere una ricchezza culturale, non solo per coloro che sono appassionati di storia, ma per quanti non vogliono dimenticare e desiderano continuare a rimanere liberi attraverso l’imprescindibile conoscenza di ciò che è avvenuto e di ciò che ci ha preceduti perché, come scrive Menegon in apertura al libro: “La storia che si dimentica non è mai esistita”.
Alessandro Tonon
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