Il bastone di papa Giovanni

È stato benedetto sabato scorso dal vescovo Corrado il sentiero dedicato a San Giovanni XXIII a San Pietro di Feletto. Al taglio del nastro, oltre all’ordinario diocesano, il sindaco Loris Dalto con il presidente del Comitato promotore del sentiero Alberto Stocco, la dirigente scolastica Michela Possamai, l’assessore Maria Assunta Rizzo. Una cerimonia semplice e partecipata, anche con il contributo di scolaresche che hanno cantato, tra l’altro, l’inno nazionale. Il discorso conclusivo, vicino al Roccolo, è stato tenuto dal vicesindaco Giorgio Comuzzi.
Nell’antica pieve è conservata una reliquia del santo. Ma non è ritenuta l’unica. Lo si è appreso proprio durante la festa per l’inaugurazione del sentiero quando l’imprenditore Gian Domenico Antiga ha fatto vedere al vescovo Pizziolo il bastone da passeggio di monsignor Roncalli. Lo usava quando – patriarca di Venezia – trascorreva brevi periodi di vacanza sui nostri colli.
«Il bastone è provenuto in mio possesso dopo lunga storia, ma ci sono testimonianze che ne autenticano l’origine – ha spiegato Antiga –. Primo a venire in possesso del bastone fu l’ex sindaco di San Pietro di Feletto, il cavalier Rino Ceschin, che aveva legami fiduciari con la Curia anche per motivi di lavoro. Ceschin donò la reliquia a un noto veterinario del Coneglianese, il dottor Michelangelo Gigliotti, che a sua volta prima di morire volle affidarla ad un amico, Attilio Orso, ex direttore generale dell’unità sanitaria locale Sinistra Piave». «È stato proprio il dottor Orso – prosegue Antiga – a venire in ufficio, nella mia azienda, con il bastone. Prenda, mi ha detto, glielo regalo. Poi ho avuto modo di parlare del bastone al figlio dell’ex sindaco, Angelino Antiga, che ricorda bene questo oggetto quand’era posseduto dal padre».
Nella villa patriarcale dove alloggiava monsignor Roncalli, acquistata anni addietro dallo stesso ragionier Antiga, c’erano altri oggetti legati alla presenza del santo a San Pietro di Feletto. Ma i ladri hanno portato via tutto. BS