Il giornale del 12 novembre
Sott'acqua non solo per il clima.
L’inizio del mese di novembre ha portato con sé, dopo un ottobre molto secco, piogge che hanno provocato danni in alcune zone della diocesi. Particolarmente colpiti, domenica scorsa 5 novembre, i territori dei Comuni di Codognè, San Fior, San Vendemiano e Conegliano, con più di cento chiamate ai Vigili del fuoco. La Regione Veneto ha reso noto che dichiarerà lo stato di crisi per i danni provocati da questi eventi meteorici. La situazione più grave si è avuta a seguito dell’esondazione di due corsi d’acqua, il Ghebo a Codognè e il Cervada a San Vendemiano, entrambi affluenti del torrente Monticano. Criticità notevoli si sono registrate anche lungo tutta l’asta dello stesso Monticano e del fiume Livenza, che per questo sono stati continuamente monitorati. Meglio è andata al Meschio, monitorato fino al termine dell’emergenza senza danni. Purtroppo questi eventi, specie (ma non solo) nel periodo autunnale, non sono una novità. Anzi, negli ultimi anni sono sempre più frequenti, come rivela uno studio che presentiamo in questo Primo Piano. Studio che mette in luce come fattori climatici, processi di urbanizzazione e dinamiche di inondazione – quindi uomo e ambiente – abbiano contribuito a un aumento dell’aggressività delle inondazioni in Veneto.
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