Il giornale del 6 dicembre. Edizione digitale
Apriamo le porte della Misericordia.
Ormai ci siamo. Manca poco all’inizio del “Giubileo della misericordia”. Un giubileo “straordinario” perché è stato indetto al di fuori delle scadenze ufficiali, ma “straordinario” anche perché ha colto di sorpresa tutti, prendendo in contropiede soprattutto i “profeti di sventura”, che certo non ritenevano adatto questo tempo per un evento ecclesiale così importante e impegnativo.
In effetti, i tempi sono difficili! Il Sinodo sulla famiglia – particolarmente vivace e segnato da tensioni – ha consegnato al Pontefice una relazione finale ma si è in attesa della parola decisiva del Papa su questioni complesse e delicate; in Europa, in Africa e nel Medio Oriente soffiano venti di guerra e il terrorismo miete vittime e ovunque incute paura; la città di Roma sta attraversando una crisi politica, che fa dubitare delle sue capacità organizzative e di gestione... Ciononostante forse è proprio adesso che abbiamo bisogno di un anno davvero “straordinario” di misericordia. Ora più che mai!
Un anno non atteso, non previsto e non immaginato, che viene a stupirci e a parlarci della misericordia di Dio e dell’uomo, quando attorno a noi si diffondono sfiducia e sospetto, se non addirittura rigurgiti di odio e di disprezzo: niente di più lontano e di contrapposto alla misericordia!
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