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L'Archivio storico trevigiano compie 25 anni

Il Fast - Foto Archivio Storico Trevigiano celebra i 25 anni di vita e lo fa con la mostra “Storie d’Argento 1989 – 2014”.

L'Archivio storico trevigiano compie 25 anni

Il Fast - Foto Archivio Storico Trevigiano celebra i 25 anni di vita e lo fa con la mostra “Storie d’Argento 1989 – 2014” che si terrà al Museo Santa Caterina di Treviso. Per l’occasione la Provincia di Treviso, con il contributo della Regione del Veneto e della Cassa di Risparmio del Veneto, ha realizzato anche un volume che racconta con dati e informazioni, e attraverso 80 stampe fotografiche - alcune inedite - il percorso dell’ Archivio in questo ventennale di attività. La mostra sarà aperta a Santa Caterina dal 4 ottobre al 9 novembre 2014, mentre il volume è a disposizione nelle maggiori librerie.

 

Venerdì 3, alla vernice della mostra erano presenti oltre al presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro anche l’assessore provinciale alla Cultura, Silvia Moro, il consigliere comunale Gian Mario Bozzo, il direttore Area Sud Est Cassa di Risparmio del Veneto, Luca Faussone, e il curatore della Mostra e del Catalogo, professore di Storia della Fotografia del Ca’ Foscari di Vnezia, Alberto Prandi.

“Il Fast compie 25 anni di età. Un compleanno importante per una struttura della Provincia di Treviso che ha saputo precorrere i tempi. Infatti, con l’istituzione del FAST la Provincia di Treviso ha di fatto anticipato di dieci anni la politica nazionale relativamente l’importanza della conservazione della fotografia sancita solo nel 1999 dal Governo, con la redazione del “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di Beni Culturali e Ambientali. Dagli iniziali 20mila negativi siamo arrivati alle attuali 500.000 immagini. Oggi l’Archivio storico trevigiano è una delle realtà più importanti del panorama italiano”, ha detto il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro

 

"Una mostra importante che ripercorre la storia e il cambiamento del nostro territorio – ha aggiunto l’assessore provinciale alla Cultura, Silvia Moro - Un ringraziamento è dovuto a quanti hanno sostenuto  questo progetto. Tra gli altri la Cassa di Risparmio del Veneto"

Con queste mostra e con il volume la Provincia di Treviso ha voluto alzare simbolicamente un velo sui tesori fotografici che sono conservati presso il Fast – l’archivio fotografico storico della Provincia di Treviso.  Infatti, visitando l’esposizione e scorrendo le sue pagine vi si legge la storia della nascita di questo importante archivio e l’attività che è stata svolta nell’ambito della conservazione, catalogazione e valorizzazione della fotografia.

 

A disposizione del visitatore 80 stampe originali, tra cui alcune inedite, conservate tuttora al Fast che incentrano l’attenzione su alcuni scorci di paesaggio, su alcune scene di genere ed anche ritratti di persona. I fondi sono quelli di Aldo Nascimben, Borlui, Mazzotti, Ente Provinciale per il Turismo di Treviso, Ettore Bragaggia, Adriano Favaro, Mario Albanese, Orio Frassetto, Giuseppe Gnoccato, Giuseppe Fini, Provera Lorenzo, Giuseppe Membretti e Fondo “La Marca del 2000”, e altri ancora. Ad aprire la mostra la foto più data, ante 1855: un ritratto femminile proveniente dal Fondo Adriano Favaro.

Il Fast, fondato nel 1989, in due decenni è passato dagli inziali 20.000 negativi del fondo Fini alle attuali 500.000 immagini, suddivise in 35 fondi fotografici, 25 in proprietà e 10 in comodato d’uso, 75.000 le immagini digitalizzate, 100.000 le stampe originali conservate nell’archivio, 16.000 le immagini del catalogo on line della fototeca che possono essere consultate gratuitamente dai cittadini. 

 

Queste immagini del Fast consentono di studiare l’arte e la storia del Veneto, permettendo di esplorare e analizzare ogni aspetto della vita quotidiana, dei costumi, delle tradizioni, dell’evoluzione del territorio, dei centri abitati, dell’edilizia rurale, dell’archeologia industriale, dal 1860 fino ai giorni nostri.

 

Il principio fondante che ha guidato sin dalla nascita la Provincia è stata la considerazione che la fotografia contribuisce in maniera determinante alla costruzione di una memoria storica, non solo attraverso le icone più note che ormai appartengono all’immaginario collettivo, ma anche grazie agli scatti meno conosciuti che testimoniano eventi storici e privati e svelano stili di vita e trasformazioni sociali, culturali, urbane, industriali.

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