LIBANO: il "memorandum" del patriarca maronita per una "neutralità attiva"
Il cardinale Moran Mor Bechara Boutros al-Rahi auspica che il Paese dei Cedri continui a vivere "tre dimensioni interconnesse, complementari e indivisibili"
Il Patriarca Maronita, il Cardinale Moran Mor Bechara Boutros al-Rahi, ha pubblicato il "Memorandum per il Libano", nel quale auspica che il Paese dei Cedri continui a vivere in uno status di “neutralità attiva”. Secondo il Patriarca Maronita, “il Libano, con la sua neutralità attiva, gode di tre dimensioni interconnesse, complementari e indivisibili”.
“La prima dimensione è il rifiuto definitivo del Libano di unirsi a coalizioni, assi, conflitti politici e guerre a livello regionale e internazionale; così come l'astensione da parte di qualsiasi Stato, della regione o altrove, dall'interferire nei suoi affari, o dominarlo, o invaderlo, o occuparlo, o usare il suo territorio per scopi militari, secondo la seconda Convenzione dell'Aia (ottobre 18, 1907) così come le altre convenzioni regionali e internazionali che la seguirono”
“È prerogativa del Libano rimanere un membro attivo della Società delle Nazioni Arabe e delle Nazioni Unite. L'adesione del Libano a entrambe le organizzazioni non solo contribuisce alla prospettiva di solidarietà tra le nazioni, ma rafforza anche l'impegno internazionale per la pace e il progresso umano” aggiunge il Patriarca.
“La seconda dimensione riguarda la solidarietà del Libano con le cause dei diritti umani e della libertà, in particolare le cause arabe che hanno ottenuto il sostegno unanime dei paesi membri della Lega araba e delle Nazioni Unite” afferma il Memorandum. “Pertanto, il Libano continuerà a difendere i diritti legittimi del popolo palestinese e lavorerà per una soluzione giusta ed equa per i rifugiati palestinesi, in particolare quelli che vivono nel suo territorio. Il Libano neutrale potrebbe così svolgere il suo ruolo e assumere la “sua missione” nel suo contesto arabo, che l'Esortazione apostolica di San Giovanni Paolo II, “Una nuova speranza per il Libano”, presenta in dettaglio (paragrafi 92-93), così come prendere iniziative per la riconciliazione e il riavvicinamento tra i vari Paesi arabi e le potenze regionali e risolvere i conflitti”. “Il pluralismo religioso e culturale, che racchiude la vera natura della società libanese, rende il Libano una terra di incontro e dialogo tra religioni, culture e civiltà in conformità con la decisione delle Nazioni Unite del settembre 2019, che istituisce in Libano "l'Accademia per gli incontri umani e Dialogo". Data la posizione ideale del Libano sulle rive del Mar Mediterraneo, il Libano è anche un ponte che collega le culture, le economie e le civiltà dell'Est e dell'Ovest” afferma il Patriarca.
“La terza dimensione consiste nel rafforzare lo Stato libanese attraverso le sue varie istituzioni: militare, giudiziaria, legislativa ed esecutiva. Uno Stato libanese forte promuoverà l'unità, la pace e la giustizia per tutti i suoi cittadini e garantirà opportunità di creatività, imprenditorialità e prosperità sociale ed economica. Inoltre, uno Stato forte dotato di queste qualità sarà certamente in grado di salvaguardare la pace interna e difendere la nazione dalle minacce esterne. Un Libano forte e neutrale necessita anche di risoluzioni giuste e rapide alle questioni della demarcazione del confine con Israele, in conformità con l'Accordo di armistizio (1949), nonché l'accettazione del confine del Libano come riconosciuto a livello internazionale dallo Stato di Siria”.
“La neutralità garantisce il ritiro del Libano dalle prospettive di conflitti e guerre regionali e internazionali. Inoltre, la neutralità fornirà al Libano i mezzi politici e militari necessari per prevenire il ripetersi di lotte interne e disordini (1958, 1969, 1973, 1975) che hanno scosso la nazione dopo la dichiarazione dello Stato del Grande Libano” sottolinea il Patriarca.
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