MIGRANTI. Tribunale di Roma: “I respingimenti sono illegali”
Accolto il ricorso di Asgi e Amnesty su alcuni respingimenti del luglio 2009
I respingimenti in mare sono illegali e chi li subisce ha diritto a vedersi risarcire il danno e a presentare domanda di protezione internazionale nel territorio statale.
Una sentenza storica con numerose implicazioni è stata emessa il 28 novembre scorso dal Tribunale civile di Roma che ha accertato il diritto di entrare in Italia per presentare domanda di protezione internazionale a 14 cittadini eritrei respinti in Libia il 1. luglio 2009 dalla Marina militare italiana.
Il Tribunale ha accolto una azione promossa da Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione) e Amnesty International Italia, relativa ai fatti del 27 giugno 2009 quando un gommone con 89 persone a bordo (quasi tutti eritrei) partito dalla Libia fu intercettato da una nave militare italiana ma i migranti vennero tutti riportati in Libia.
Tra il 2009 e il 2010, in seguito all’accordo con la Libia, l’Italia effettuò molti respingimenti, una prassi dichiarata già illegittima dalla Corte europea per i diritti dell’uomo con la sentenza relativa al “caso Hirsi”.
La sentenza italiana potrebbe avere una potenziale ricaduta, anche in termini numerici, su quanti ancora sono intercettati in mare e riportati in Libia attraverso la collaborazione con le autorità libiche.
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