Profughi e immigrazione, una guida e un convegno a Vittorio Veneto
Venerdì 19 alle ore 9.
Profughi e immigrazione, una guida e una giornata di studi organizzata dalla Cisl Belluno Treviso per comprendere il fenomeno e approfondire le esperienze maturate a Treviso e a Belluno. Venerdì 19 febbraio la sala convegni del Centro Fenderl di Vittorio Veneto dalle ore 9 ospiterà il convegno organizzato dalla Cisl Belluno Treviso e dall'Anolf dal titolo “Profughi e immigrazione nel 2016. Una riflessione ragionata sulle esperienze di Treviso e Belluno”. Dopo l'introduzione del segretario Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè, interverranno Carlo De Poi della consulta culturale vittoriese Palafenderl, Marco Berdusco, presidente Anolf Treviso, don Roberto Camilotti della Caritas di Vittorio Veneto, Daniele Olivotto del Consorzio sviluppo innovazione di Belluno, Mara Maggiolo, segretario del sindacato di polizia Siulp e Alberto Franceschini, presidente Anteas Treviso e Volontarinsieme - Csv Treviso. Le conclusioni saranno di Franco Lorenzon, segretario generale Cisl Belluno Treviso. Nel corso del convegno sarà presentata la “Guida ragionata per capire i fenomeni” realizzata dalla Cisl Belluno Treviso sul tema dei profughi e dell'immigrazione.
“Gli immigrati - spiega Rudy Roffarè della segreteria Cisl Belluno Treviso - sono una ricchezza e una risorsa per l'Italia e per questo abbiamo pensato ad un guida che ci possa far comprendere meglio i temi affrontati, con l’obiettivo di fare un quadro della situazione semplice e schematico. Avere un bagaglio di informazioni sul tema ci permette di dare il nostro contributo attivo in un processo di cambiamento dove le paure ci sono e sono reali: dobbiamo tenerne conto e cercare di governare, e non subire, le trasformazioni sociali, economiche e culturali che ci attendono”.La guida è composta da due parti. Nella prima sezione approfondisce il tema dei profughi, definendo chi sono, da dove vengono, cosa cercano e rispondendo alle tante domande che spesso rimangono inevase nella comunicazione a volte più concentrata sull'emergenza che sulla spiegazione e comprensione delle radici profonde dei fenomeni migratori. La seconda parte è dedicata al tema dell'immigrazione. “Parlare di emergenza profughi è riduttivo - prosegue Roffarè -; si devono invece affrontare gli argomenti che sono strettamente correlati al tema: la situazione geopolitica, l’evoluzione dell’immigrazione negli ultimi anni in Europa (e nei territori bellunesi e trevigiano per quanto ci riguarda), l’integrazione, le religioni, il terrorismo, l’attuale situazione economica e sociale in cui tutto ciò avviene, l'informazione, l’incidenza sulla economia italiana e locale, le seconde generazioni e molto altro. Temi, come si può ben intuire, molto ampi e diversi tra loro, ma che hanno un unico denominatore: la storia non si ferma e noi dobbiamo decidere se subire gli eventi o piuttosto cercare di capirli e governarli”. Il sistema d'accoglienza, ad ottobre 2015, ospitava 93.608 profughi, tra centri governativi e strutture temporanee regionali. 1.450 (0.16% della popolazione) a Treviso e poco meno di 400 a Belluno (0.2%). Nella Marca sono concentrati nella caserma Serena di Casier e al Centro Ceis di Vittorio Veneto, mentre a Belluno da subito si è imposto un modello di accoglienza diffusa concentrando poche persone in molti luoghi e si è cercato di impegnare i profughi in attività di volontariato (a Pieve di Cadore e nel capoluogo) facendo sì che la provincia fosse la seconda in Italia a siglare un protocollo d’intesa sulla questione “lavoro”. Dall’esperienza maturata dal consorzio Si e dalla Caritas, emergono che i fattori decisivi sono stati il dialogo, in particolare con le amministrazioni, la popolazione e le associazioni di volontariato, la suddivisione in piccoli gruppi e rendere corresponsabili gli stessi ospiti.La Cisl interviene nelle politiche per l’immigrazione e per l’accoglienza con una rete di persone preparate e motivate. Si avvale di una storica organizzazione come l’Anolf, che in particolar modo a Treviso è riuscita negli anni a costruire relazioni con le associazioni presenti nel territorio e a fornire servizi di cittadinanza e consulenza, e del prezioso supporto dell'Inas, che assiste e informa i cittadini immigrati affinché possano godere dei diritti e assolvere ai doveri previsti dalle leggi e dagli accordi internazionali.
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