REGIONE VENETO: 6.500.000 euro per l'ex ospedale di Valdobbiadene
Definite riorganizzazione e riqualificazione delle attività assistenziali
“Con l’intesa siglata oggi diamo una riposta importante per il rilancio di una struttura storica e fortemente identitaria per il territorio. Per il vecchio ospedale di Valdobbiadene, infatti, viene definita in maniera puntuale una destinazione risolutiva nel rispetto della sua storica valenza sociosanitaria. Non si tratta soltanto della ristrutturazione di un complesso immobiliare ma anche della riorganizzazione e riqualificazione delle attività assistenziali. Siamo di fronte ad un traguardo di grande importanza per la collettività locale e quella di tutta una fascia importante della Marca Trevigiana”.
Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto dopo aver sottoscritto, oggi, l’aggiornamento all’accordo di programma per la riconversione del dismesso Ospedale Guicciardini di Valdobbiadene (Treviso). Insieme al Governatore hanno firmato il documento il Sindaco di Valdobbiadene, il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, e il presidente dell’IPAB Istituti San Gregorio, Alberto Prandin.
Gli interventi principali previsti nell'Accordo di Programma, come la ristrutturazione del padiglione "Fabris" e del padiglione "Piva”, la demolizione del padiglione "Geronazzo" e la realizzazione del parcheggio (gestione affidata al Comune) con area di ammassamento in caso di emergenze sono stimati complessivamente in 6.500.000 di euro. Della spesa se ne fanno carico gli Istituti San Gregorio. Tra i vari impegni specifici, l’Ulss 2 Marca Trevigiana parteciperà con un contributo di 500.000 euro e confermando la disponibilità al progetto degli immobili di sua proprietà di cui gli Istituti disporranno in usufrutto gratuito per trent’anni rinnovabili. Gli Istituti e l’Azienda si sono impegnati a realizzare gli interventi edilizi previsti, previa acquisizione delle dovute autorizzazioni, entro cinque anni dall’immissione degli Istituti nel possesso dell’immobile.
L’integrazione all’accordo interviene su quello siglato ormai tredici anni fa e che aveva trovato solo in parte attuazione, incontrando sensibili difficoltà, soprattutto a causa della cambiata situazione del mercato immobiliare che ha ostacolato alcune alienazioni da parte degli enti firmatari, necessarie per procedere agli interventi.
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