Rifugiati: l'Italia fa passi avanti sulla registrazione
Si passa dal 36% nel settembre 2015 all'87% nel gennaio 2016.
L'Italia ha fatto dei passi avanti nella registrazione dei migranti sbarcati sulle nostre coste, che è passata dal 36% nel settembre 2015 all'87% nel gennaio 2016. Così risulta dalla relazione fatta dalla Commissione europea circa l'attuazione dell'Agenda europea sulla migrazione.
Quest'Agenda, adottata nel maggio 2015 dalla Commissione europea, si propone di migliorare la gestione della migrazione in tutti i suoi aspetti. Da una parte mira ad assicurare che tutti migranti siano registrati al loro arrivo nell'UE, dall'altra si pone l'obiettivo di attuare un ricollocamento equo dei rifugiati nei diversi Paesi membri dell'Unione, che consideri PIL, popolazione e tasso di disoccupazione. Il tutto garantendo il pieno rispetto dei diritti umani e d'asilo dei migranti.
Nonostante i significativi passi avanti fatti nelle procedure di screening, l'identificazione e il rilevamento delle impronte digitali dei migranti, l'operato italiano ha qualche carenza.
Dei sei hotspots, cioè dei campi di identificazione profughi, che dovrebbero essere già pianamente operativi, solo due sono funzionanti (Lampedusa e Pozzallo), e il terzo diventerà operativo solo alla fine di febbraio 2016. Inoltre i 14 mila rimpatri forzati di persone che non avevano diritto all'asilo del 2015 rimangono insufficienti ala luce dei 170 mila arrivi. Infine, vi sono gravi lacune per quanto riguarda gli alloggi pre- allontanamento: sono infatti, disponibili solo 420 posti rispetto ai 1 252 previsti dalla tabella di marcia che l'Italia stessa ha presentato alla Commissione.
Tuttavia anche le ricollocazioni dall'Italia procedono a un ritmo notevolmente inferiore a quello necessario. Sono stati ricollocati solo 279 richiedenti asilo, meno dell'1% dei quasi 40 mila che dovrebbero essere trasferiti in altri Stati membri nei prossimi due anni.
Inoltre ad oggi i 15 Stati membri che hanno reso disponibili posti per la ricollocazione, si sono impegnati ad accogliere solo 966 persone. Il rapporto della Commissione tuttavia sottolinea che questa bassa percentuale è dovuta in gran parte al fatto che, fra i migranti giunti in Italia, pochi sono ammissibili alla ricollocazione.
La piena implementazione dell'Agenda europea è cruciale per far fronte a una crisi che ormai ha una dimensione drammatica.
Nel 2015 oltre un milione di migranti sono arrivati in Europa via mare. La gestione efficace della crisi richiede uno sforzo di collaborazione e solidarietà da parte di tutti i Paesi membri, per la tutela dei confini esterni comuni.
Per questo la Commissione europea si è impegnata per supportare concretamente le attività delle autorità nazionali nel implementare l'agenda europea.
Con l'Italia è stato concordato un programma nazionale di € 592,6 milioni per la migrazione e gestione dei confini nel 2014-20. Inoltre sono stato riorientati fondi fino a 124 milioni di euro per cofinanziare le misure intraprese dall'Italia per il salvataggio dei migranti in mare.
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