TRAGEDIA MARMOLADA: negli ultimi due mesi temperature molto sopra la media
Per ben 7 volte si è superato il valore di +10°C, con una punta massima di +13.1°C il giorno 20 giugno
Il drammatico crollo del seracco della Marmolada riporta l'attenzione sugli effetti del riscaldamento globale, in particolare su quelli che interessano con evidenza i ghiacciai dolomitici.
Da un'analisi dei dati meteoclimatici della stazione automatica di Punta Rocca dell'ARPAV, risulta infatti che nei mesi di maggio e giugno, mesi nei quali generalmente si attivano i processi di fusione del ghiacciaio, le temperature medie giornaliere sono risultate significativamente superiori alla media storica, con uno scarto di +3.2°C nei due mesi. Le due decadi più calde rispetto alle medie sono state la seconda decade di maggio (+4.8°C rispetto alla media) e la seconda decade di giugno (+5.4°C rispetto alla media); il trend sembra proseguire anche nei primi giorni di luglio: lo scarto dei valori medi registrati nei primi tre giorni del mese, rispetto al valore medio decadale, è infatti di +4.7°C.
Analizzando poi i valori massimi giornalieri, si evidenzia che per ben 7 volte si è superato il valore di +10°C, con una punta massima di +13.1°C il giorno 20 giugno; valore che non rappresenta il massimo storico, che dalla serie dei dati disponibili risulta essere pari a +15.7°C, registrato il giorno 20 luglio 1995. Ieri, giorno in cui si è verificato il crollo, la temperatura massima registrata è stata di +10.7°C. L'analisi dei dati di altre stazioni di alta quota delle Dolomiti conferma l'anomalia termica riscontrata in Marmolada.
(fonte: comunicato stampa)
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