UCRAINA: la Russia snobba l'udienza al tribunale dell'Onu
L'Ucraina chiede alla Corte internazionale di Giustizia un ordine di emergenza per fermare l'ostilità sul suo territorio
La Russia ha boicottato due giorni di udienze presso la più alta corte delle Nazioni Unite durante le quali l'Ucraina chiede un ordine di emergenza per fermare le ostilità, sostenendo che Mosca ha applicato falsamente la legge sul genocidio per giustificare la sua invasione.
Lunedì 7 marzo sono iniziate le udienze presso la Corte internazionale di giustizia (CIG) dell'Aia, nei Paesi Bassi, senza rappresentanza legale per la Russia. Lo stesso è accaduto martedì.
La corte si è rammaricata per la mancata partecipazione della Russia ed ha rinviato a successive udienze per discutere del conflitto in corso, in modo che la Russia possa presenziare. In casi precedenti dinanzi alla CIG, in cui una parte non si è presentata per presentare la propria parte, il tribunale si è pronunciato senza il contributo di tali parti. I Paesi di solito, ma non sempre, hanno seguito gli ordini del tribunale, che sono legalmente vincolanti.
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che “l'azione militare speciale” della Russia è necessaria “per proteggere le persone che sono state vittime di bullismo e genocidio” – cioè coloro la cui prima o unica lingua è il russo – nell'Ucraina orientale.
L'Ucraina ha dichiarato lunedì che l'affermazione della Russia era infondata e che il presunto genocidio ucraino nella parte orientale del Paese era "inesistente".
Il caso è incentrato sull'interpretazione di un trattato del 1948 sulla prevenzione del genocidio, firmato da entrambi i paesi. Il trattato nomina la CIG come il foro per la risoluzione delle controversie tra i firmatari.
La CIG è la più alta corte per la risoluzione delle controversie tra stati e, sebbene i casi di solito richiedano anni, ha una procedura accelerata per esaminare le richieste di "misure provvisorie" come quelle richieste dall'Ucraina. E’ istituita sulla base degli artt. 7 e 92 della Carta dell’ONU.
Il tribunale può ordinare misure provvisorie per evitare che una situazione peggiori prima di esaminare questioni più fondamentali come la sua competenza o il merito di una causa. Sebbene i verdetti emessi dalla CIG siano vincolanti, il tribunale non ha modo di far rispettare un’eventuale decisione se non chiedendo un'azione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove la Russia detiene il veto.
Nel frattempo Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI) ha annunciato un'indagine sul presidente russo Vladimir Putin per possibili crimini di guerra in Ucraina. Tuttavia, il diritto penale internazionale ha i suoi limiti oltre ai suoi tempi. A ciò si aggiunga che Russia e Ucraina non hanno ratificato l’adesione al CPI. E intanto risuonano le sirene dei bombardamenti e si allargano i vortici di fumo delle esplosioni.
Enrico Vendrame
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