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VENETO: i lupi con il gps

Si studia il loro movimento. Finanziamenti per le recinzioni di protezione

VENETO: i lupi con il gps

Un  lupo femmina, del peso di 34 kg, è stato catturato la scorsa settimana nel versante bellunese del Massiccio del Grappa dal gruppo di lavoro del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, nell’ambito del Progetto per la gestione proattiva della specie mediante telemetria satellitare, approvato e finanziato dalla Regione del Veneto con specifica delibera di giunta. 

L’esemplare, in ottime condizioni di salute, una volta completate le operazioni di monitoraggio sanitario e biometrico e i prelievi per la genetica, è stato immediatamente rilasciato munito di radiocollare satellitare. 

I dati di localizzazione provenienti dal collare, che si aggiungeranno a quelli già raccolti da un primo lupo femmina catturato esattamente un anno fa nella stessa area, consentiranno di approfondire le dinamiche predatorie del branco, presente nell’area e di testare – primo progetto europeo di questo tipo – sistemi innovativi di prevenzione basati sulla localizzazione GPS, quali i “recinti virtuali” (virtual fences) e i segnalatori di prossimità, potenzialmente molto utili anche per altri grandi carnivori presenti sull’arco alpino. 

Da pochi giorni si è chiuso il secondo bando per la Misura 4.4.3 del PSR, per il finanziamento al 100% di recinzioni elettrificate di protezione, fisse e mobili e dissuasori: un segnale tangibile dell’assistenza diretta agli allevatori di montagna, per aiutarli a proteggere e difendere gli allevamenti dagli attacchi.

“Agli uffici sono arrivate 125 domande per un totale di contributi richiesti superiore a 336 mila euro - prosegue l’Assessore -, più del doppio rispetto allo stesso bando dell’anno scorso. Un dato positivo ed incoraggiante, frutto dell’imponente attività di sensibilizzazione portata avanti dai tecnici incaricati dalla Regione e dalle associazioni di categoria, ma anche un segnale importante di una crescente consapevolezza e di un atteggiamento sempre più costruttivo da parte delle aziende”.

Nei primi 7 mesi di quest’anno, oltre un quarto delle predazioni da lupo accertate in regione sono avvenute in due aree del bellunese, l’Alpago e l’area del Monte Cesen in Valbelluna, dove dallo scorso anno si sono insediati due nuovi branchi. Per contro, in altre aree di presenza del lupo ormai consolidata da più anni, il numero di attacchi e i danni accertati sono sostanzialmente stabili rispetto agli anni scorsi.

Fonte: Comunicato stampa
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