Verso Lourdes con nel cuore i vittoriesi colpiti dalla grandine
GIORNO 1 - 25 GIUGNO - La cronaca giornaliera del pellegrinaggio diocesano a Lourdes.
«Alla Grotta ricorderemo nella preghiera le nostre popolazioni colpite dal maltempo». Il vescovo monsignor Corrado Pizziolo è in viaggio verso Lourdes quando viene a sapere, in diretta, della terribile grandinata che ha colpito la sua Ceneda, il vittoriese e la Vallata.
«Sono un po’ amareggiato – afferma da Oropa – per le notizie che mi giungono da Vittorio Veneto. Questa tempesta si aggiunge ad altri inconvenienti atmosferici che hanno colpito le nostre zone, prima le gelate, poi la grandine, quindi il secco, ora di nuovo la grandine. Speriamo basti così».
Tre pullman del pellegrinaggio diocesano dell’Unitalsi sono partiti stamattina da Conegliano e hanno raggiunto il santuario di Oropa. Qui il vescovo ha presieduto la messa solenne concelebrata da don Walter Gatti, don Adriano Bazzo, don Brunone De Toffol, don Egidio Lot, don Walter Casagrande e il diacono Elio Cao. Alla messa dei pellegrini vittoriesi ha preso parte anche un gruppo di lituani cattolici, formato in prevalenza da bambini.
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«E’ la prima volta che salgo ad Oropa – esprime don Egidio Lot – nei miei 51 anni di sacerdozio. E’ un santuario carico di spiritualità. Molto sentita è stata la concelebrazione eucaristica, ben organizzata dall’Unitalsi e partecipata con fervore. Fin dall’inizio di questo pellegrinaggi si vive nella semplicità in un bel clima di fraternità e di accoglienza reciproca».
Alla messa è seguito il pranzo presso la Casa del Pellegrino dopo di che i 127 unitalsiani sono scesi dal monte per dirigersi verso la Francia dove arriveranno domani nel pomeriggio e si ricongiungeranno con quanti per il viaggio hanno scelto il pullman, attrezzato, l’aero o il treno.
«E’ tangibile – spiega l’assistente diocesano dell’Unitalsi don Walter Gatti – il desiderio delle persona di andare verso Lourdes. La tappa di Oropa ha lasciato tutti a bocca aperta per la grandezza di questa realtà. Lo abbiamo scelto perché è un santuario mariano, una realtà di preghiera in cui si può esprimere la nostra gratitudine per i doni ricevuti da Dio. Già da questa prima sosta si coglie la voglia di arrivare a Lourdes carichi delle preghiere nostre e di tutte le persone che, rimaste a casa, si sono affidate a noi per deporre le loro intenzioni ai piedi della Madonna».
Gerda e Loris Robassa
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