Vittorio Veneto: frà Walter Casagrande diventa sacerdote
Sabato 27 maggio nella chiesa dei Frati.
Lourdes, anno 2002. Al pellegrinaggio diocesano dell’Unitalsi partecipa come volontario della Croce Rossa anche Walter Casagrande di Santa Giustina (Vittorio Veneto), 37 anni. L’esperienza in terra francese arriva in un momento particolare: «Da qualche tempo mi stavo chiedendo che senso aveva la mia vita, perché i conti non mi tornavano», racconta Walter. A contatto con la fede di malati e anziani inizia a intravedere il suo posto in questo mondo. Intuisce la sua strada, ma si prende tre anni per approfondire la chiamata e verificare la relazione con il Signore. Fino ad arrivare alla certezza che fra le tante strade possibili, la sua era quella del sacerdozio. Una scelta già presa anni addietro da uno zio missionario dehoniano, padre Mario Casagrande, che per Walter è stato un punto di riferimento.Solo in un momento successivo è arrivata la decisione di essere prete in un ordine religioso «perché sentivo il bisogno della vita fraterna e comunitaria e di condividere le giornate con altri». La scelta, tra i vari ordini, dei frati francescani, è stata favorita dalla loro presenza a Vittorio Veneto. «Un’amica a un certo punto mi ha detto: “Ti accompagno io dove so sarà il tuo posto!”, e mi ha portato al convento di piazza San Francesco». Il feeling è stato immediato e così è iniziato il lungo percorso di formazione: postulato ad Arco (Tn), noviziato a Sotto il Monte (Bg), nel 2010 trasferimento a San Bernardino a Verona dove il suo tempo si divide tra lo studio («Non è stato facile rimettersi a studiare a 45 anni, ma è stata un’occasione preziosa per portare ancor di più Gesù Cristo nella mia storia personale»), le visite settimanali ai detenuti del carcere di San Montorio e la gestione della dispensa e del magazzino del convento. Nell’ottobre del 2014 nella chiesa del convento veronese Walter pronuncia la professione solenne. Lo scorso anno in aprile l’ordinazione diaconale. Pochi mesi dopo un nuovo trasferimento nel convento con annessa infermeria di Saccolongo (Pd).E sabato 27 maggio prossimo la conclusione del percorso iniziato in un ormai lontano pellegrinaggio a Lourdes: alle 15.30 nella chiesa dei frati di Vittorio Veneto, a 52 anni Walter, diventa sacerdote per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Corrado. Parteciperanno il provinciale Mauro Favretto e altri frati, sacerdoti diocesani, la mamma, la sorella e le tante persone, vittoriesi (del mondo Cri, Cai, Aido e Avis...) e non solo, conosciute nel corso di una vita bella e realizzata. Perché questo traspare da Walter. «Oggi il mio servizio è accanto ai 25 frati anziani e malati dell’infermeria di Saccolongo, dove sono assistente, animatore e coordinatore. È annessa al convento dove c’è una comunità di otto frati. Ho chiesto io di andare lì, perché sento che quello è il mio posto. Ho anche frequentato un corso di Clinical Pastoral Education organizzato dai Camilliani, per perfezionare le mie conoscenze nell’ambito dell’accompagnamento dei sofferenti». Accompagnare gli ammalati per Walter è uno dei modi per mettere in pratica l’insegnamento del Nuovo Testamento che forse più gli sta a cuore: “Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede” (1Gv 4, 20).Gli chiediamo, per concludere, quello che solitamente si chiede a chi sta per essere ordinato sacerdote: come cambierà la tua vita? Sorride e risponde: «Questo te lo dirò dopo!». È la risposta di chi ha davvero affidato e consegnato la propria vita al Signore.
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