CHIESA: a Conegliano il primo “focolare” diocesano
Cinque consacrate condividono la vita in un appartamento a Parè
A Conegliano da un anno - in un appartamento in via Padova, quartiere di Parè - vivono cinque donne che si sono consacrate a Dio, si mantengono col proprio lavoro, mettono insieme i loro beni, condividono la vita quotidiana e la preghiera. Hanno lasciato il proprio paese e la propria famiglia di origine, rinunciando a farne una propria, per dar vita a un “focolare”, ovvero una piccola comunità in cui si cerca di vivere concretamente la fraternità. E per questo generare una sesta presenza, quella di Gesù. È la Sua presenza il fine e la sorgente di questa esperienza e ciò che la contraddistingue da una normale convivenza ad esempio per ragioni di studio o di lavoro.
Il “focolare” è l’intuizione più profetica e originale di Chiara Lubich, fondatrice di un movimento che, per l’appunto, venne chiamato “dei focolari”. Nel 1943, in una Trento segnata dalla violenza della Seconda Guerra Mondiale, la giovane Chiara (era nata nel 1920) si consacra a Dio e va a vivere con alcune amiche in una casetta al numero 2 di piazza Cappuccini.
L’articolo completo nell’Azione di domenica 7 gennaio.
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