CODOGNÈ: trent'anni fa il soggiorno obbligato di Anna Mazza

A trent’anni dal soggiorno obbligato di Anna Mazza, il Comune di Codognè ha voluto dedicare il mese di novembre alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Primo appuntamento venerdì 17 novembre alle 20.45 con l’inaugurazione della mostra “Le mafie in rosa” nella sala conferenze della biblioteca comunale (aperta fino al 3 febbraio 2024). L’esposizione ripercorre la vicenda del soggiorno obbligato a Codognè di Anna Mazza, esponente della malavita campana, la cui presenza sul territorio, da aprile a giugno del 1993, mise in moto la reazione della comunità locale con numerose forme di protesta, anche di risonanza nazionale, a fronte del concreto pericolo di esportazione del fenomeno mafioso nel tessuto economico e sociale locale. La mobilitazione ebbe un’eco nazionale e portò poi alla revisione della norma del soggiorno obbligato per gli imputati di reati di mafia e alla sua abrogazione a seguito di referendum popolare nel 1995.

Inoltre la mostra propone le biografie di otto donne che hanno rifiutato e combattuto le mafie, in nome della legalità e dei diritti umani, anche a costo della vita: Francesca Serio, Felicia Bartolotta, Saveria Antiochia, Franca Viola, Rita Atria, Michela Buscemi, Maria Concetta Cacciola e Lea Garofalo.

Venerdì 24 novembre alle 20.30 un convegno sul tema della legalità e dell’infiltrazione mafiosa oggi in Veneto con Luca Tescaroli, procuratore aggiunto del Tribunale di Firenze, Antonio Fojadelli, ex procuratore di Treviso, Danilo Guerretta, giornalista scrittore.

In programma anche incontri sulla legalità alla scuola media con gli scrittori Luigi Dal Cin e Annalisa Strada, autrice del libro “Io, Emanuela. Agente della scorta di Paolo Borsellino”.

Il progetto beneficia di un contributo regionale di 5 mila euro.