
Una corda sottile gettata tra le due sponde della nostra vita, su cui camminiamo tra l’abisso e l’infinito. Una corda che tiene perché attaccata alle mani di Dio. Questa corda, che non cede, è la speranza. L’immagine è di padre Ermes Ronchi, religioso dei Servi di Maria, intervenuto la sera di giovedì 27 marzo nel teatrino dell’abbazia di Follina per una meditazione, a metà del tempo di Quaresima, sul tema del Giubileo in corso “Pellegrini di speranza”. «Tutti – anziani, malati, famiglie in bilico, fragili, discepoli imperfetti, cristiani approssimativi, quelli dai legami affettivi spezzati –, tutti camminiamo su questo filo sottile da trattare con cura. E dopo aver camminato su esili fili nel campo della vita arriveremo – tremanti, fragili, riconciliati – alla meta, nella terra promessa. E infine cammineremo su strade fatte solo di luce».
Ampio servizio nell'Azione di domenica 6 aprile.