
“Basta attese: servono tutele concrete per chi, ogni giorno, regge sulle proprie spalle il sistema di assistenza, spesso nel silenzio delle mura domestiche.” È questo l’appello che ANAP Confartigianato rivolge al Governo, sollecitando l’attuazione piena e tempestiva della Legge 33/2023, approvata nel marzo dello scorso anno ma ancora priva di una reale operatività.
La riforma – attesa da anni – punta a costruire un nuovo modello di assistenza per gli anziani non autosufficienti. Per essere davvero efficace, però, deve includere il riconoscimento giuridico, sociale e operativo del caregiver familiare come figura chiave del welfare italiano.
Per questo motivo, ANAP Confartigianato, insieme ad altre 59 organizzazioni, ha dato vita al Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, un’alleanza che chiede con urgenza un cambio di passo da parte delle istituzioni.
In Veneto, non esiste ancora un censimento ufficiale dei caregiver, ma i numeri parlano chiaro: si stima che oltre 328.000 anziani over 65, pari al 28,4% della popolazione anziana regionale, vivano in condizioni di non autosufficienza. Dietro ciascuno di loro c’è spesso un familiare – il più delle volte una donna – che rinuncia a lavoro, salute, tempo libero e reddito per garantire un’assistenza continua, spesso invisibile.
A livello nazionale, oltre 8 milioni di persone si prendono cura in modo continuativo di familiari o amici in condizioni di disabilità o fragilità. Di questi, 2,3 milioni dedicano più di 20 ore a settimana, senza alcun riconoscimento economico o previdenziale.
È un peso silenzioso che genera stress, isolamento, impoverimento.Il fenomeno è noto, ma ancora largamente sottovalutato. Il burnout tra caregiver familiari è in costante crescita, con pesanti ricadute sulla salute mentale e fisica, sull’accesso al lavoro e sulla coesione sociale. In assenza di una rete di sostegno, l’intero sistema rischia di collassare, scaricando sulle famiglie un carico sempre più insostenibile.
ANAP, da anni impegnata nella promozione dell’invecchiamento attivo e dell’assistenza domiciliare, rilancia con forza le sue richieste:
- Attuazione immediata della Legge 33/2023, con risorse adeguate e una roadmap vincolante;
- Approvazione di una legge nazionale sui caregiver familiari, per superare le disparità regionali e garantire diritti uniformi;
- Integrazione concreta tra sanità e servizi sociali, per una presa in carico congiunta dei bisogni della persona assistita e del caregiver;
- Sviluppo di servizi di sollievo, formazione, supporto psicologico, oltre a strumenti di welfare aziendale e previdenziale per conciliare lavoro e cura.
Ad oggi, solo 12 Regioni hanno approvato normative a sostegno dei caregiver. Ma senza un quadro normativo nazionale, gli interventi restano frammentati e solo parzialmente efficaci.
“Negli ultimi anni, il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza si è ridotto a poche briciole – denuncia Severino Pellizzari, presidente di ANAP Veneto – e le risorse aggiuntive messe a disposizione dalla Regione sono ancora insufficienti. A livello nazionale, quasi l’80% delle famiglie con persone disabili non riceve assistenza pubblica a domicilio, e oltre il 70% non ha accesso né a servizi pubblici né privati. È una situazione inaccettabile per un Paese civile.”

“L’Italia – conclude Pellizzari – è l’unico grande Paese europeo a non aver ancora realizzato una vera riforma dell’assistenza di lungo termine. Nonostante gli sforzi dei servizi pubblici, si rischia l’invisibilità. La non autosufficienza, in tutte le sue dimensioni, deve diventare una priorità assoluta delle politiche sanitarie e sociali.”