
Uno speciale plastico che riproduce il ciclo dell’acqua per far vivere ai bambini della scuola dell’infanzia un’esperienza coinvolgente che li aiuti a comprendere, attraverso attività creative e multisensoriali, i passaggi fondamentali: evaporazione, condensazione, precipitazione e ritorno alla Terra.
Martedì scorso alla “Carmen Frova” di Oderzo si è tenuta l’inaugurazione del plastico funzionale donato alla scuola dall’azienda Polyglass Spa di Ponte di Piave, che produce sistemi di impermeabilizzazione.
A tagliare il nastro, insieme ai bambini, al personale, ai rappresentanti dei genitori e ai membri del Comitato genitori, anche il parroco mons. Pierpaolo Bazzichetto, legale rappresentante della scuola, il vicesindaco di Oderzo Alessio Bianco, la presidente di Fism Treviso Simonetta Rubinato, e Simonetta Rossi con Ines Antunes, rispettivamente direttore marketing e scienziata della Polyglass, che da tre anni fa parte del gruppo di sostenibilità di Confindustria Veneto-Est.

«Da sempre la nostra azienda è attenta ai temi sociali e della sostenibilità – ha spiegato Simonetta Rossi -. Per noi investire in iniziative didattiche signfica contribuire a crescere generazioni più attente all’ambiente e dotate di creatività e spirito critico. Il plastico raffigurante il ciclo dell’acqua è stato realizzato anche con nostri materiali, e con l’opera del nostro maestro di posa Michele».
«È un progetto – spiega mons. Bazzichetto, responsabile della scuola – che intende offrire ai bambini un’esperienza educativa concreta, promuovendo fin dalla prima infanzia una cultura della tutela ambientale. È un esempio virtuoso di sinergia tra scuola, impresa, comunità e territorio, ed è anche un’occasione per condividere un messaggio importante: investire nelle scuole significa investire nel futuro».
La presidente della Fism, Simonetta Rubinato, si è soffermata sul ruolo della comunità: «È bello vedere che i diversi soggetti del territorio si muovono insieme come comunità educante condividendo la responsabilità di prendersi cura della crescita dei più piccoli, sopperendo alla carenza dei contributi statali».




