PIEVE: al Careni arriva il film "Maria" dedicato alla Callas
La recensione di Silvia Albrizio
Redazione Online
24/01/2025

Al cinema Careni di Pieve di Soligo nel fine settimana viene proposto il film "Maria". Orari: venerdì 24 alle 21; domenica 26 alle 17.30 e alle 20.30; lunedì 27 alle 20.30.

Regia di Pablo Larraín, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Kodi Smit-McPhee, Valeria Golino, Haluk Bilginer, Caspar Phillipson, Alessandro Bressanello, Jeremy Wheeler. Durata: 124 minuti. Genere: biografico, drammatico

Pablo Larraìn è celebre per i biopic di personalità eccellenti, in particolare femminili: dal ritratto di Diana Spencer (“Spencer”) a quello di Jackie Kennedy (“Jackie”), il regista sa maneggiare vita e tumulti di donne fenomenali, profondamente segnate e capaci di offrire al pubblico quello spaccato di vita vera, laddove è la sofferenza il punto in comune con la gente qualunque. Oggi che al cinema è uscito “Maria”, ultimo capitolo di questa insolita trilogia, ritroviamo raffigurata la stessa poetica. Interpretata da una Angelina Jolie probabile candidata e vincitrice di Oscar, la storia è quella di Maria Callas, plausibilmente la più grande cantante lirica di tutti i tempi. Il film è ambientato nel 1977, anno della morte della cantante, ritiratasi dalle scene ma capace di ripensare con struggimento e nostalgia a quanto vissuto fino a quel momento. È dunque un racconto malinconico, doloroso, in grado di mostrare il lato fragile di una donna che sappiamo effettivamente aver vissuto con disperazione tanto da consumarsi e, in qualche modo, autodistruggersi. È la conferma di ciò che in fondo abbiamo sempre saputo della Callas: i suoi disordini alimentari, i suoi tormenti, la relazione con Onassis, il palcoscenico con le sue luci e altrettante ombre. La pellicola conferma minuziosamente quanto già conosciuto e imparato e lo mostra con efficienza: nulla è lasciato al caso, dalla stessa Jolie, un fiore delicatissimo quanto vulnerabile, i costumi e le scenografie austere, e quel tocco umano dato dai nostri due attori Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, rispettivamente il maggiordomo e autista Ferruccio e la governante Bruna, gli unici rimasti a saper gestire la grande artista.

È un film che vive di contrasti: se da un lato è vicino al sentire del pubblico, capace di intercettare per immedesimazione l’emotività della protagonista, dall’altro ne è lontanissimo per ambientazioni, privilegi, regalità generata da una messa in scena impeccabile e quasi classica. Ed è forse proprio questo il punto di forza di “Maria”: la capacità di offrire una lettura universale e nel contempo particolare attraverso un’esistenza unica e inimitabile, anzi, inarrivabile.

A questo certamente contribuisce una Jolie eterea, perfetta, seppur nel contempo così diversa dalla vera Callas: anche qui, il contrasto magistrale. Lo spettatore sospende l’idea di verosimiglianza visiva per sposare quella ideale e ci riesce, lasciandosi piacevolmente sorprendere.

Silvia Albrizio