CATECHISTI: pellegrini dell'impossibile a Sant'Augusta
Il pellegrinaggio giubilare organizzato dall'ufficio diocesano
Redazione Online
12/04/2025

Una calda atmosfera ha accompagnato la salita dei catechisti al Santuario di Sant’Augusta (Vittorio Veneto), sabato 5 aprile. Non solo il sole ha scaldato l’aria primaverile, ma anche un comune sentire, il piacere di ritrovarsi e soprattutto la fede condivisa nel Dio «dell’impossibile», che stiamo imparando a conoscere come Dio a cui tutto è possibile.

Un filo rosso invisibile, ma palpabile, ha legato questo breve pellegrinaggio alla Veglia dei catechisti, tenutasi a Codognè ad inizio anno pastorale, il 9 ottobre scorso. In tale occasione ci aveva guidato il capitolo 32 del libro di Geremia, che descrive un momento particolare: il profeta si trova in prigione, a causa della sua missione, il suo paese è in guerra e Gerusalemme sta per cadere in mano ai Babilonesi. Nonostante la situazione sembri disperata, Geremia comprende che la volontà di Dio è che lui acquisti un campo; quindi, stipula un contratto di acquisto e lo mette in un’anfora, affinché possa conservarsi a lungo. La speranza è che un giorno torni la pace, che si riprenda a coltivare, a comprare e vendere terreni. Sull’esempio di Geremia anche i catechisti, quella sera, hanno stipulato tanti «contratti dell’impossibile» per poi riporli in alcuni vasi di terracotta.

Da questi «contratti» sono emersi una straordinaria intensità di pensiero ed una coralità di intenti. Scorrendoli, si sente battere un unico grande cuore, che esprime un insieme di preoccupazioni, sentimenti, desideri, speranze. I «contratti» sono stati così l’ispirazione e la traccia di questa giornata dedicata ai catechisti diocesani ed organizzata dall’Ufficio catechistico: suddivisi per temi e collegati ai santi dell’impossibile, ai quali sono dedicate le cappelle che punteggiano la salita, hanno scandito il cammino, ispirato meditazioni, suscitato preghiere, alimentato la fede nel Dio a cui tutto è possibile. Una bella e profonda condivisione ai piedi della scalinata che conclude il percorso ha dato voce ai partecipanti, oltre settanta, completando un pellegrinaggio semplice e sentito.

Giunti in cima, ogni intento è stato raccolto ed offerto al Signore nella liturgia eucaristica che, presieduta dall’Amministratore diocesano don Martino Zagonel, è stata celebrata nel Santuario dedicato alla giovane patrona di Serravalle, martire nel quinto secolo, la cui testimonianza di fede attraversa i secoli e continua ad essere di ispirazione per chi si impegna, nella concretezza della quotidianità, a vivere ed annunciare il Vangelo.

Stefania Dalla Marta