In cosa può credere, sperare, per cosa può vivere l’uomo del terzo millennio?
Alla domanda cercheranno di dare risposta Vito Mancuso, Massimo Cacciari, Piergiorgio Odifreddi, Maria Pia Veladiano, Ulderico Bernardi, Piero Coda, Santi Grasso, in occasione del Festival del Pensiero, sei eventi serali di grande interesse (più ulteriori incontri pomeridiani), ad ingresso libero e gratuito, dal 21 al 24 aprile e il 7 maggio a Conegliano (TV).
È un’iniziativa del Centro culturale Humanitas che ha chiamato a raccolta sociologi, filosofi, teologi, biblisti, intellettuali, credenti e non credenti, tutti pensatori di rango, per dialogare sul senso dell’esistenza dell’uomo di oggi, l’uomo occidentale, reso forte da un apparato di conoscenze scientifiche e applicazioni tecnologiche che non ha precedenti nella storia e, allo stesso tempo, diventato fragile per la perdita di un “centro di gravità permanente” con ripercussioni potenti in termini di nevrosi e infelicità.
Il Festival del Pensiero si propone di spalancare le finestre della mente e del cuore e far dispiegare le ali a quest’uomo del terzo millennio, farlo volare oltre il pensiero debole e, ancor di più, oltre la condanna del cor incurvatum, del cuore chiuso in se stesso, incapace di espandersi oltre la dimensione ristretta dell’io. E fargli perciò ritrovare strumenti e motivazioni per proiettarsi nuovamente oltre sé stesso, oltre la limitatezza spazio-temporale della dimensione materiale e riconquistare la visione prospettica dello spirito, l’altezza giusta da cui guardarsi e guardare il mondo.
Il Centro culturale Humanitas, nella sua ventennale attività, si è caratterizzato per proposte culturali di alto livello sui temi della fede, della ragione, della scienza e della relazione tra queste dimensioni. È il primo anno che viene offerto un calendario di iniziative che si configura come l’edizione zero di un vero e proprio festival del pensiero, che abbia per filo conduttore, appunto, la riflessione sul senso autentico dell’esistenza e sull’appagamento del bisogno di felicità, presente in tutti.
«Voci diverse per formazione e per scelte culturali, attività condensate in breve tempo, personalità di grande rilievo per preparazione e visibilità caratterizzano questo straordinario evento – spiega Luigi Floriani, presidente del Centro culturale Humanitas -. Nei dibattiti sull’uomo contemporaneo, l'analisi sociologica e quella politica prendono quasi sempre il sopravvento. Il taglio che avranno i nostri incontri sarà invece diverso: cercheremo di scendere ad un livello più profondo, quello che attiene la dimensione spirituale propria di ciascuna persona (da non confondersi perciò con la fede in una religione). Una dimensione, quella spirituale, da cui sono sempre scaturite le grandi domande sul senso della vita e della morte, sulla realtà terrena e sull’ultraterrena. Il nostro obiettivo è dunque quello di cercare di coinvolgere il territorio in una riflessione sulle questioni di fondo del’esistenza umana che, anche se possiamo non esserne del tutto coscienti, condizionano il nostro agire, il nostro star bene o il nostro star male come singoli e come corpo sociale in cui siamo inseriti, e anche il futuro stesso della nostra civiltà».
«Nell'odierna società liquida nella quale troneggia il radicale dissolvimento delle certezze ultime e nella quale non è più proponibile pretendere verità perentorie intorno alle questioni decisive che attanagliano l'esistenza umana – aggiunge Rudy Milanese, direttore del Centro culturale Humanitas - abbiamo deciso di farci carico di tale indebolimento dei fondamenti incrollabili che conduce ognuno di noi allo sbando e alla conseguente ricerca di estemporanei surrogati. Per compiere questa impresa è necessario ripartire dal pensiero, perché quello che noi pensiamo di essere determina il nostro modo di agire, il nostro modo soffrire, il nostro modo di morire, il nostro modo di sperare. Dunque se pensiamo in modo fallace viviamo in modo fallace, soffriamo in modo fallace, moriamo in modo fallace. La posta in gioco è troppo alta per potersi disinteressare di queste riflessioni».
il programma
Ad aprire il festival sarà, non a caso, la musica, la più immateriale delle arti, la più capace di sorprendere ed elevare la coscienza. “Musica per l’Uomo” è il titolo del concerto, organizzato dal maestro Camillo De Biasi, vicepresidente del Centro culturale Humanitas, che si terrà martedì 21 aprile, ore 21, nel Duomo cittadino con protagonista Wolfgang Amadeus Mozart. L’orchestra Lorenzo da Ponte, diretta dal maestro Roberto Zarpellon, eseguirà le due Sonate da Chiesa K. 278 e K. 67 e, assieme alla Venice Monteverdi Academy Choir e ai solisti Patrizia Cigna (soprano), Elena Biscuola (contralto), Alessio Tosi (tenore), Mauro Borgioni (basso), interpreterà la Grosse Credo-Messe in C-dur K. 257 e i Vesperae solemnes de confessore K. 339. Il concerto verrà registrato dalla radio ORF1 di Vienna.
Dalla musica si passerà quindi alle parole.
Il primo intellettuale ospite del Festival del Pensiero sarà il sociologo Ulderico Bernardi, che mercoledì 22 aprile (ore 20.30, auditorium Toniolo) scatterà una fotografia della nostra società, multiculturale e multietnica, ed esaminerà le sfide che pone oggi al quotidiano delle persone l’incontro con il diverso, tra legittime paure e l’obiettivo della convivenza pacifica. Introdurrà e intervisterà il relatore la prof.ssa Maria Antonietta Coletti.
Giovedì 23 aprile alle ore 17 presso l’aula magna dell’ex convento San Francesco, la scrittrice Mariapia Veladiano, autrice de Il tempo è un dio breve, sarà intervistata dal prof. Luigi Floriani sui temi esistenziali a lei cari, la presunta (o reale) contraddizione tra l’esistenza di Dio e la presenza del male nel mondo.
Alle ore 20.30, all’auditorium Toniolo, la parola passerà a un pensatore di fama, il teologo e scrittore Vito Mancuso, per la prima volta a Conegliano. A lui, autore di libri noti anche al grande pubblico, quali Io e Dio, La vita autentica, Il principio passione, Io amo, toccherà sviscerare un tema centrale: la possibilità di coniugare fede e scienza, di dimostrare la loro assoluta disponibilità a integrarsi e a darsi reciprocamente fondamento. Introdurrà e modererà l’incontro il prof. Don Orioldo Marson, docente di Teologia e vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Concordia (PN).
Venerdì 24 aprile (ore 20.30, auditorium Toniolo), il match è di quelli da non perdere: il filosofo Massimo Cacciari e il teologo Piero Coda si confronteranno sul tema del festival: “Quale umanesimo per l’uomo del terzo millennio?”. Il primo da una prospettiva laica, il secondo da una prospettiva di fede, dialogheranno su ciò “in cui è lecito sperare” all’uomo d’oggi nella sua ricerca di ancoraggi solidi e di senso. Introdurrà e modererà il prof. Italo Sciuto, professore ordinario di Filosofia morale e medievale presso l’Università degli studi di Verona.
Il festival si concluderà il 7 maggio (ore 20.45, auditorium Toniolo) con un altro duello spettacolare tra un credente e un ateo dichiarato: la “Disputa su Dio e dintorni” tra il biblista Santi Grasso e il matematico Piergiorgio Odifreddi, autore, tra gli altri, del saggio Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici). Introdurrà e modererà il prof. Italo Sciuto.
Due ulteriori eventi pomeridiani integrano il programma: mercoledì 22 aprile (ore 17.00, Sala Verde - Casa dello Studente - via Galilei, Lina Dalla Colletta presenta “Il botton d’oro - omaggio alla donna”, e ne discute insieme con il prof. Camillo De Biasi e Paola Amadio; venerdì 24 aprile (stessa ora, stesso luogo) Tatiana Santin e Luigi Floriani presentano “Diario di Guerra” (16 agosto1915-30 ottobre 1918) di Hans Oberhuber.
Sempre nell’ambito del festival, docenti universitari, la mattina, incontreranno gli studenti e gli insegnanti degli istituti superiori della città per coinvolgere il mondo della scuola nei temi dei dibattiti serali.
i luoghi del festival
Auditorium “B. Toniolo”, via Galileo Galilei, Conegliano (TV)
Aula magna Convento San Francesco, via Edmondo De Amicis, Conegliano (TV)
gli sponsor
Il Festival del Pensiero, patrocinato dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Treviso, dalla Città di Conegliano e dall’International Academy of Vine and Wine, è sostenuto da generosi sponsor: Banca della Marca, Banca Prealpi, Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, Noma - Noleggio Automezzi, Symposium Mozart Da Ponte, Al Parco Hotel Ristorante Pizzeria, Ristorante Ca’ del Poggio, Hotel Canon d’Oro, Hotel e Ristorante alla Colomba, Ottica Chiaradia, Confraternita Enologica e delle Produzioni originali.