CARENZA D'ACQUA: che senso ha pregare per la pioggia?
Serve, oltre alla fede, la volontà di mutare i propri stili di vita
“Chiedete e vi sarà dato”. Non è solo un proverbio. È propria parola del Vangelo: è Gesù che invita i suoi discepoli a chiedere ciò di cui hanno bisogno. E se oggi abbiamo bisogno di acqua – noi, la nostra terra, i nostri animali… – è cosa buona e giusta rivolgerci, come dei figli fiduciosi, al Padre dal quale viene ogni bene. Nel “Padre nostro”, domandiamo il “pane quotidiano”. In questi mesi, abbiamo bussato tante volte alla sua porta per il dono della Pace che ancora attendiamo impazienti. Perché allora non domandare anche il dono della pioggia che ci è tanto essenziale, come il pane quotidiano, come la pace nel mondo…
Nella Chiesa cattolica, poi, c’è un’antica tradizione legata alla preghiera per la fertilità dei campi, per il dono dell’acqua, per l’abbondanza del raccolto… Pensiamo alle Rogazioni, anche se il loro ricordo col passare degli anni rischia di sbiadire. In prossimità della festa dell’Ascensione (la Sensa), il parroco insieme alla sua gente procedeva in prolungate processione, non in chiesa ma nei campi della parrocchia, pregando, cantando e aspergendo con acqua benedetta, per chiedere a Dio il dono di un buon raccolto a beneficio di tutta la comunità. Che cos’è questo se non un’esperienza di fede e un atto di affidamento al Dio della Provvidenza?
Certo, il credente sa anche un altro proverbio che non viene dal Vangelo, ma ne esprime bene il senso: “Aiutati che il ciel ti aiuta”. Come a dire che la preghiera, se non è accompagnata da uno stile di vita adeguato, non è sufficiente. Ognuno di noi sa (o dovrebbe sapere) che deve assumere un modo di vivere più rispettoso dell’ambiente e più attento al consumo dell’acqua. Quante volte lo ripete e lo ha ripetuto papa Francesco: basta rileggere l’enciclica Laudato si’! Proprio perché è un dono, l’acqua non va sprecata ma custodita per il bene di tutti.
Questo tempo di carenza, allora, può essere visto come un’occasione per imparare qualcosa di nuovo: ad esempio, che l’acqua – di cui abbiamo avuto sempre ampia disponibilità – non è affatto un bene scontato e che, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo prenderci cura, tutti insieme, del Creato. Così apriremo anche gli occhi sul nostro costitutivo legame con il Creato e con gli altri, con la comunità. Sta a noi saper cogliere questa occasione e, insieme all'acqua, non sprecarla. AM
(Foto: A. Costantini)
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