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CNA Treviso: operatori Ncc in allerta

"Il Governo vuole impedirci di lavorare"

CNA Treviso: operatori Ncc in allerta

«Il Governo sta introducendo nuovi adempimenti e obblighi che minano alle fondamenta il nostro lavoro. Vogliono impedirci di lavorare» protesta Mario Argentin, storico Ncc (noleggio con conducente) di Castelfranco Veneto, titolare della Global Service. Le novità normative che interessano il settore sono più di una e alcune negative. I prossimi mesi saranno di battaglia per gli operatori Ncc e per CNA Fita che rappresenta questa categoria di lavoratori artigiani.

La prima novità. Il 2 luglio c’è stata la firma del decreto Rent (DM 203 del 02/07/2024) che istituisce il Registro informatico pubblico nazionale delle imprese titolari di licenza per il servizio taxi e delle imprese titolari di autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente. L’obbligo di iscrizione scatterà con il varo del ddl concorrenza. I tempi dunque non sono certi, perché manca ancora un decreto di attuazione del Rent, ma sarà certamente entro la fine del 2024. Lo scopo del Rent di per sé è buono, tanto che viene richiesto da anni dalle stesse Associazioni di categoria. Infatti creare un database telematico che raccolga le licenze taxi e le autorizzazioni Ncc su scala nazionale è un punto di partenza fondamentale per una migliore regolazione del mercato. Al Rent potranno infatti accedere, oltre agli operatori taxi e Ncc, i Comuni e le Motorizzazioni. Concretamente, gli enti locali, conoscendo quante licenze ci sono sul loro territorio e sapendo quali sono i fabbisogni relativi al trasporto collettivo non di linea, potranno decidere se incrementare o meno il numero delle licenze. Attualmente invece manca una mappatura su scala nazionale delle licenze e nessuno nel nostro Paese sa quanti siano gli operatori attivi. Gli Ncc devono però inserire nel Rent, non solo l’autorizzazione all’attività di impresa, ma anche tutti i contratti di durata.

«Siamo alla follia – denuncia Enrico Foffani, responsabile Area Sviluppo Mestieri di CNA territoriale di Treviso -. Si tratta di un aggravio burocratico pesante che oltretutto viola la riservatezza. Quella degli Ncc diventerebbe l’unica categoria in Italia obbligata a rendere pubblici i propri contratti e i propri clienti». Mentre si chiedono aggravi burocratici non si utilizza l’informatica per aiutare le imprese nel loro lavoro quotidiano. Una semplificazione utile agli Ncc avrebbe potuto essere quella di utilizzare il Rent per rendere più smart l’accesso alle Ztl nelle città.

E poi c’è seconda novità che riguarda il settore: il Foglio di servizio elettronico ed è per fortuna ancora una proposta, «irricevibile» per CNA. Il Foglio di servizio elettronico dovrebbe sostituire quello cartaceo, che dal 2019 gli Ncc hanno l’obbligo di compilare per ciascun servizio. Ed è giusto che sia così, perché va tenuta traccia dei servizi che gli operatori fanno. Ma il Foglio elettronico, per come l’hanno pensato al Ministero, non solo non tiene conto dell’organizzazione del lavoro degli operatori con conducente ma addirittura rischia di paralizzare l’attività aziendale.

«Se non verrà modificato, e stiamo dando battaglia perché lo sia – spiega Foffani – determinerà uno stravolgimento organizzativo aziendale con un conseguente appesantimento delle prassi amministrative, contabili e gestionali delle imprese del comparto».

Il mix esplosivo, che fa impallidire gli operatori di settore e loro rappresentanti CNA, è determinato dal combinato disposto dei servizi che, una volta inseriti nel foglio elettronico, non si potranno più cancellare o modificare e del limite dei 20 minuti imposto agli Ncc tra un servizio e l'altro (affinché il loro lavoro non possa essere assimilato a quello dei tassisti).

«Immaginiamo che un volo sia in ritardo (cosa frequente) e che l’Ncc non possa più modificare o cancellare il servizio inserito nel Foglio elettronico e ci sia la regola dei 20 minuti da rispettare. Improvvisamente, gli si bloccherebbero tutti i servizi della giornata, con perdita di clienti e lavoro - conclude Foffani - CNA è favorevole alle innovazioni tecnologiche e digitali ma queste devono tener conto della specificità dell’attività svolta orientata a una domanda che richiede qualità del servizio, flessibilità e gestione dei picchi di lavoro».

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