Prima donazione di plasma, venerdì 29 al Centro Trasfusionale del’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, di una paziente guarita dal Covid-19.
“Ai pazienti guariti che stanno accogliendo l’invito a donare il plasma va il nostro più sentito ringraziamento – ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. Il loro gesto potrà rivelarsi importantissimo, nel caso di una recrudescenza della pandemia che ci auguriamo non arrivi ma che dobbiamo essere pronti ad affrontare. Laddove è stata sperimentata, questa metodica ha dato, infatti, risultati che lasciano ben sperare. Per questo rinnoviamo l’invito a tutti i nostri pazienti guariti, che hanno ricevuto la lettera nelle scorse settimane a mettersi in contatto con il Centro Trasfusionale del nosocomio trevigiano per rendersi disponibili per la donazione”.
Il Veneto ha attivato, primo a livello nazionale, la banca del plasma, invitando alla donazione tramite lettera circa 3.000 pazienti guariti dal Covid-19. Le lettere, spedite l’11 maggio, contenevano l’invito a recarsi a donare il sangue per la creazione, nel più breve tempo possibile, della banca del plasma voluta dal Presidente Zaia, dopo che la sperimentazione della terapia con plasma iper-immune su un panel di ricoverati condotta dalla dottoressa Giustina De Silvestro, Direttore dell'Unità operativa immunotrasfusionale dell'Azienda Ospedaliera di Padova, ha evidenziato un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti .
Nella realizzazione della banca del plasma sono stati coinvolti, nel territorio regionale, sette Servizi di Medicina Trasfusionale, tra cui quello del Ca’ Foncello, appositamente dotato di congeolatori dedicati.