Nella tarda mattinata di oggi, il vescovo Corrado Pizziolo ha riunito nel palazzo della Curia vescovile i responsabili degli uffici della Curia ed i rappresentanti dei principali organismi di partecipazione ecclesiale e di altri enti diocesani per alcune importanti comunicazioni.
Innanzi tutto, mons. Pizziolo ha reso noto che papa Francesco ha accettato le dimissioni dal governo pastorale della diocesi di Vittorio Veneto che lo stesso vescovo Corrado aveva presentato a suo tempo, a norma del canone 401, par. 1, del Codice di Diritto Canonico, che recita: «Il Vescovo diocesano che abbia compiuto i settantacinque anni di età è invitato a presentare la rinuncia all'ufficio al Sommo Pontefice, il quale provvederà, dopo aver valutato tutte le circostanze».
In secondo luogo, è stato comunicato che papa Francesco ha accettato anche il proposito espresso dal vescovo Corrado di concludere formalmente il suo ministero episcopale allo scadere dei 75 anni, compiuti lo scorso 23 dicembre, e di accompagnare il servizio missionario di don Paolo Salatin, presbitero della diocesi di Vittorio Veneto, inviato lo scorso novembre come prete “fidei donum” nella diocesi brasiliana di Livramento, all’interno di un progetto di “interscambio missionario” tra le due diocesi. Si darà così compimento all’indicazione data dai diversi organismi diocesani, secondo la quale era bene che don Salatin non fosse solo ad esercitare il suo ministero in Brasile, ma lo condividesse almeno con un altro sacerdote della diocesi: in tal caso, questo confratello in aiuto a don Salatin sarà il vescovo Corrado, che partirà per Livramento il 31 gennaio prossimo.
Sulle ragioni della sua decisione di andare in Brasile, il vescovo Corrado si è soffermato particolarmente, elencandone almeno quattro. «Anzitutto – ha esordito – questa scelta mi consente di mantenere la promessa fatta al presbiterio e alla diocesi quando ci siamo orientati a continuare lo scambio di presenze sacerdotali con la diocesi di Livramento: evitare che don Paolo viva da solo. In secondo luogo, dal momento che, fino a prova contraria, il vescovo emerito fa ancora parte del presbiterio diocesano, questa scelta mi consente di continuare ad offrire un servizio alla nostra Chiesa: mantenere l’impegno di mandare un confratello che accompagni don Paolo senza privare la diocesi di un altro prete, vista la situazione numerica del nostro clero. Analogamente a quanto avviene per i parroci che diventano emeriti, si cambia il ruolo, ma il ministero, cioè il servizio rimane. In forma diversa, ma rimane. Terzo: mi consente di concludere il mio mandato episcopale esattamente al raggiungimento dei 75 anni senza aggiungere tempi supplementari. Il che, per me, è una cosa assai importante. Quarto: è una scelta che mi permette di risolvere - almeno per alcuni anni - il problema di dove andare una volta concluso il mandato episcopale… e, contemporaneamente, crea una condizione di maggior libertà per chi dovrà guidare la diocesi dopo di me».
Dal punto di vista del governo della diocesi, l’accettazione da parte del Papa delle dimissioni del vescovo Corrado comporta che la diocesi di Vittorio Veneto da oggi risulti “vacante”.
Fino al 30 gennaio, la diocesi sarà retta dal vescovo Corrado che è stato nominato contestualmente dalla Sede Apostolica come Amministratore apostolico. Successivamente, dopo il 30 gennaio, il Collegio dei Consultori avrà a disposizione otto giorni per nominare un “Amministratore diocesano” il quale reggerà la diocesi fino all’arrivo del nuovo vescovo.
Si raccomanda la preghiera, sia per il vescovo che verrà a Vittorio Veneto, sia per mons. Pizziolo che saluterà la diocesi domenica 19 gennaio, con una celebrazione in Cattedrale (ore 15) ed inizierà una fase nuova del suo ministero pastorale in Brasile.
Infine, per quanto riguarda il nome del nuovo vescovo, non ci sono notizie né informazioni ufficiali da rendere note.