CROAZIA: terremoto, colpita anche Sisinac
La parrocchia è gemellata con la nostra diocesi
Federico Citron
08/01/2021

Anche il paese di Sisinac sta contando i danni provocati dal terremoto che lo scorso 29 dicembre ha colpito la Croazia, con epicentro Petrinja. La comunità di Sisinac è cara alla nostra diocesi perché da metà degli anni ’90 è gemellata con la chiesa di San Tiziano. Durante la guerra dei Balcani, infatti, la Caritas italiana promosse gemellaggi tra paesi dell’ex Jugoslavia e diocesi italiane e Vittorio si legò con Sisinac. Vennero anche organizzati dei campi di volontariato con i combattimenti in corso.Dalle notizie finora raccolte pare di capire che il terremoto abbia fatto ritornare il piccolo paese, fatto di case sparse tra il verde e il bosco, a 25 anni fa: case danneggiate, strade interrotte, luce e gas a singhiozzo. Per fortuna non si registrano vittime. Questa volta a provocare i danni non è stata però la violenza e la barbarie dell’uomo, bensì la natura.Anche la chiesa parrocchiale ha subìto dei danni, mentre non si hanno ancora informazioni sulla canonica che a suo tempo venne ristrutturata, dopo la guerra, grazie all’aiuto della nostra Caritas diocesana quando direttore era don Martino Zagonel. Ma il primo a visitarla durante la guerra fu don Vittorino Favero, promotore del gemellaggio a livello locale.Una rappresentanza di quello che fu il Gruppo Balcani-Sisinac ha incontrato per l’ultima volta gli amici a Sisinac nel 2018, toccando con mano i risultati della ricostruzione post-bellica. Risultati che ora il terremoto ha rimesso nuovamente in discussione.Sisinac fa parte della diocesi di Sisak, la zona dove si sono registrati i maggiori danneggiamenti, in particolare proprio a Sisak, poi a Petrinja e Glina. Nei giorni scorsi la diocesi ha indetto un giorno di digiuno per chiedere a Dio che “protegga da ulteriori disgrazie e sofferenze”: «La situazione è grave, tantissima gente ha perso la casa e adesso è costretta a dormire in auto, nelle palestre, tende, caserme o ricoveri di fortuna» ha spiegato il vescovo Vlado Kosic.La presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha già stanziato 500 mila euro dai fondi Otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto in Croazia. Lo stanziamento è destinato, attraverso Caritas Italiana, a far fronte ai beni di prima necessità: cibo, farmaci, assistenza medica, kit igienico-sanitari, alloggi temporanei.È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Terremoto Croazia”) tramite Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma -Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111. FC