Nel mese di febbraio le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-56%) rispetto alla media del periodo, dopo che a gennaio erano state già inferiori del 18% mentre il mese di dicembre 2015 si è classificato come il meno piovoso dal 1800, in cui sono iniziate le rilevazioni, segnando - 91%. E' la fotografia di questo inverno della Coldiretti, in riferimento all'avviso di condizioni climatiche avverse emesso dalla protezione civile sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade di febbraio, ma l'oganizzazione degli imprenditori agricoli avverte: "Serve pioggia non stop per battere una grave siccità in un inverno caldo e arido ma - sottolinea anche - per non creare problemi le precipitazioni non devono essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno ed evitare il pericolo frane e alluvioni con molti fiumi a rischio esondazioni".
L'acqua è infatti "importante per rigenerare la riserva idrica nei terreno necessaria per la crescita delle piante ma anche per la vita delle persone in una situazione in cui c'è una drammatica siccità invernale e manca l'acqua per le coltivazioni con grano, orzo, colza e farro in sofferenza mentre si teme per le prossime semine di barbabietole, mais e soia fondamentali per l'alimentazione del bestiame". Per la Coldiretti la situazione "è preoccupante nei grandi laghi" dove però - fa notare - si è verificato un leggero innalzamento del livello con il lago Maggiore che è al 22,5% della sua capacità ed il lago di Como che è al 23,5 % mentre quello di Garda al 39,5% secondo il monitoraggio della stessa Coldiretti.
A preoccupare è anche "il repentino abbassamento della temperatura per le piante da frutto, dai mandorli agli albicocchi fino ad alcune varietà di pesche, che si sono risvegliate in forte anticipo rispetto all'arrivo della primavera e, in molti casi, sono fiorite e risultano ora particolarmente vulnerabili".