Crescere per competere: la fusione fra Banca Prealpi e Banca Atestina
Venerdì scorso si è tenuto all'Auditorium di Tarzo il primo incontro con i Soci di Banca Prealpi. Il Presidente Carlo Antiga e il Direttore generale Girolamo Da Dalto hanno illustrato, ai circa 200 intervenuti, gli obiettivi della fusione. Prossimo incontro stasera alle ore 20,30 nello stesso Auditorium.
In un mondo bancario in grande trasformazione, la dimensione assume un ruolo sempre più importante per ammortizzare i costi, rispondere positivamente alla normativa sempre più stringente, aumentare la solidità e la redditività a favore del territorio in cui si opera. Queste la ragioni del progetto di fusione della Banca Prealpi con la Banca Atestina, che è stato illustrato venerdì sera dal Presidente di Banca Prealpi Carlo Antiga a circa 200 soci.
Un progetto che parte dall'analisi di un contesto globale in rapida evoluzione e che vede all'orizzonte anche la riforma dell'intero sistema delle Banche di Credito Cooperativo.
“La pronta autorizzazione di Banca d'Italia – ha detto fra l'altro Antiga – dimostra che il nostro progetto si basa su presupposti validi e condivisi, e poggia sulla solidità della nostra Banca che, dal 2008 ad oggi, in piena crisi economica, ha saputo far crescere il suo patrimonio da 165 a 220 milioni di euro, segno inequivocabile di una gestione sana e lungimirante. Inoltre – ha proseguito - la scelta di unire due banche operanti in territori non contigui evita il rischio di sovrapposizioni di sportelli e di esuberi di personale, e ci consente di mettere insieme economie basate su diversi settori di attività.”
I numeri della banca che nascerà dalla fusione sono poi stati presentati dal Direttore generale di Banca Prealpi, Girolamo Da Dalto. I dati aggregati parlano di una banca che avrà 41 sportelli (31 di Prealpi e 10 di Atestina) collocati in 37 comuni e 6 province: Treviso (25), Belluno (3), Padova (10), Venezia (2), Vicenza (1), Pordenone (1). Un territorio che consente la diversificazione e la frammentazione del rischio e dei flussi reddituali, nel contempo rientrando prevalentemente entro i confini regionali. Al 31 dicembre 2014 Banca delle Prealpi aveva una compagine sociale di 6.907 soci e 262 dipendenti. Le masse intermediate ammontavano a 1,45 miliardi di euro di impieghi, 1,6 miliardi di euro di raccolta diretta e circa 644 milioni di euro di raccolta indiretta. Il totale attivo ammontava a 2,2 miliardi di euro ed i fondi propri a 217 milioni di euro.
Banca Atestina, alla stessa data, contava 91 dipendenti ed una compagine sociale di 2.753 soci; il totale attivo era di 518,4 milioni di euro ed i fondi propri 33,9 milioni di euro. Le masse intermediate ammontavano a 323,5 milioni di euro di impieghi, 395,2 milioni di euro di raccolta diretta e 129,2 milioni di euro di raccolta indiretta.
Aggregando i dati al 31 dicembre 2014, risulterebbe una banca con un attivo di bilancio di quasi 3 miliardi di euro, total capital ratio al 17,64% e tier 1 capital ratio al 17,62% (entrambi ben superiori ai valori minimi regolamentari e anche alla media delle Bcc/Cra del Veneto, rispettivamente 14,22% e 13,53%) e fondi propri per circa 251 milioni di euro.
Molti gli interventi dei Soci presenti all'Auditorium, che hanno chiesto approfondimenti e chiarimenti. E che hanno apprezzato, sottolineandolo con più di un applauso, la capacità di Banca Prealpi di essere protagonista nel mondo delle Bcc e di candidarsi, con questa operazione di fusione, ad essere polo aggregante in Veneto.
“Continueremo ad essere vicini alle famiglie ed alle imprese – ha concluso Carlo Antiga – e grazie alla fusione potremo fornire maggiori servizi per l'estero, per le imprese che vorranno internazionalizzarsi, e creeremo anche uno specifico sportello dedicato all'agricoltura.”
Il prossimo incontro informativo con i Soci si terrà sempre all'Auditorium di Tarzo, in via La Corona 45, martedì 6 ottobre alle ore 20,30, in previsione dell'Assemblea Straordinaria, chiamata ad esprimersi sul progetto di fusione, prevista per il 18 ottobre prossimo.
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