In un mondo bancario in grande trasformazione, la dimensione assume un ruolo sempre più importante per ammortizzare i costi, rispondere positivamente alla normativa sempre più stringente, aumentare la solidità e la redditività a favore del territorio in cui si opera. Queste la ragioni del progetto di fusione della Banca Prealpi con la Banca Atestina, che è stato illustrato venerdì sera dal Presidente di Banca Prealpi Carlo Antiga a circa 200 soci.
Un progetto che parte dall'analisi di un contesto globale in rapida evoluzione e che vede all'orizzonte anche la riforma dell'intero sistema delle Banche di Credito Cooperativo.
“La pronta autorizzazione di Banca d'Italia – ha detto fra l'altro Antiga – dimostra che il nostro progetto si basa su presupposti validi e condivisi, e poggia sulla solidità della nostra Banca che, dal 2008 ad oggi, in piena crisi economica, ha saputo far crescere il suo patrimonio da 165 a 220 milioni di euro, segno inequivocabile di una gestione sana e lungimirante. Inoltre – ha proseguito - la scelta di unire due banche operanti in territori non contigui evita il rischio di sovrapposizioni di sportelli e di esuberi di personale, e ci consente di mettere insieme economie basate su diversi settori di attività.”
I numeri della banca che nascerà dalla fusione sono poi stati presentati dal Direttore generale di Banca Prealpi, Girolamo Da Dalto. I dati aggregati parlano di una banca che avrà 41 sportelli (31 di Prealpi e 10 di Atestina) collocati in 37 comuni e 6 province: Treviso (25), Belluno (3), Padova (10), Venezia (2), Vicenza (1), Pordenone (1). Un territorio che consente la diversificazione e la frammentazione del rischio e dei flussi reddituali, nel contempo rientrando prevalentemente entro i confini regionali. Al 31 dicembre 2014 Banca delle Prealpi aveva una compagine sociale di 6.907 soci e 262 dipendenti. Le masse intermediate ammontavano a 1,45 miliardi di euro di impieghi, 1,6 miliardi di euro di raccolta diretta e circa 644 milioni di euro di raccolta indiretta. Il totale attivo ammontava a 2,2 miliardi di euro ed i fondi propri a 217 milioni di euro.
Banca Atestina, alla stessa data, contava 91 dipendenti ed una compagine sociale di 2.753 soci; il totale attivo era di 518,4 milioni di euro ed i fondi propri 33,9 milioni di euro. Le masse intermediate ammontavano a 323,5 milioni di euro di impieghi, 395,2 milioni di euro di raccolta diretta e 129,2 milioni di euro di raccolta indiretta.
Aggregando i dati al 31 dicembre 2014, risulterebbe una banca con un attivo di bilancio di quasi 3 miliardi di euro, total capital ratio al 17,64% e tier 1 capital ratio al 17,62% (entrambi ben superiori ai valori minimi regolamentari e anche alla media delle Bcc/Cra del Veneto, rispettivamente 14,22% e 13,53%) e fondi propri per circa 251 milioni di euro.
Molti gli interventi dei Soci presenti all'Auditorium, che hanno chiesto approfondimenti e chiarimenti. E che hanno apprezzato, sottolineandolo con più di un applauso, la capacità di Banca Prealpi di essere protagonista nel mondo delle Bcc e di candidarsi, con questa operazione di fusione, ad essere polo aggregante in Veneto.
“Continueremo ad essere vicini alle famiglie ed alle imprese – ha concluso Carlo Antiga – e grazie alla fusione potremo fornire maggiori servizi per l'estero, per le imprese che vorranno internazionalizzarsi, e creeremo anche uno specifico sportello dedicato all'agricoltura.”
Il prossimo incontro informativo con i Soci si terrà sempre all'Auditorium di Tarzo, in via La Corona 45, martedì 6 ottobre alle ore 20,30, in previsione dell'Assemblea Straordinaria, chiamata ad esprimersi sul progetto di fusione, prevista per il 18 ottobre prossimo.