DIOCESI: Indicazioni liturgiche per il Giovedì santo
Importanza della Cattedrale e centralità del Triduo
Giovedì Santo al mattino, il Vescovo Corrado, nella chiesa Cattedrale, presiederà la solenne celebrazione della Messa Crismale. Con il Vescovo sono invitati a concelebrare tutti i presbiteri e i diaconi della diocesi, in segno di comunione nell'unico sacerdozio e ministero di Cristo. Il Vescovo che benedice gli Oli santi evidenzia come la grazia della Pasqua si diffonde su tutto il popolo di Dio. Questa celebrazione va perciò considerata come una tra le principali manifestazioni del mistero della Chiesa, Corpo di Cristo, popolo consacrato dal Battesimo, regno di sacerdoti, ricco dei doni dello Spirito. Mentre celebriamo la varietà e la ricchezza di carismi e ministeri che lo Spirito Santo distribuisce a tutto il popolo di Dio, il Vescovo e i presbiteri rinnovano le promesse fatte il giorno della propria ordinazione. La liturgia vuole così evidenziare che il sacerdozio ministeriale va inserito all'interno di tutto il popolo sacerdotale - del quale è a servizio - e orienta l'attenzione anzitutto verso il Cristo, unico vero sommo ed eterno sacerdote, il cui nome significa “consacrato per mezzo dell'unzione”.
Occasione per richiamare il senso della Chiesa Cattedrale
La Messa Crismale è anche occasione privilegiata per richiamare ed esprimere il segno della chiesa Cattedrale: "La chiesa Cattedrale è quella nella quale si trova la cattedra del vescovo, segno del magistero e della potestà del pastore della Chiesa particolare, nonché segno dell'unità di coloro che credono in quella fede che il vescovo proclama come pastore del gregge. In essa, nei giorni più solenni, il vescovo presiede la liturgia, prepara il sacro crisma e compie le sacre ordinazioni. Per questo la chiesa Cattedrale giustamente deve essere considerata il centro della vita liturgica della diocesi" (Cerimoniale Episcoporum, 42.44).
Centralità del Triduo pasquale nell’anno liturgico
Come proposto dal Messale Romano (p.133), la sera del Giovedì santo all’inizio della Missa in Coena Domini, ogni comunità parrocchiale accoglierà solennemente i sacri olii appena benedetti nel mattino in cattedrale. Ciò potrà aiutare a far comprendere ai fedeli il loro significato e la loro efficacia nella vita cristiana. Invece, celebrare in questo giorno l'Unzione degli infermi in forma comunitaria, oltre a essere liturgicamente improprio è anche pastoralmente inopportuno e costituisce un abuso, così come non è opportuno e costituisce una “distrazione” pastorale la celebrazione della Prima Comunione in questo giorno. È di fondamentale importanza, infatti, che la centralità e la ricchezza sacramentale del Triduo Pasquale rispetto all’intero Anno liturgico e rispetto a qualunque altra “creatività” pastorale, non sia disturbata e messa in secondo piano da altre celebrazioni che hanno, invece, il loro posto più naturale nel Tempo pasquale.
Indicazioni liturgiche per la celebrazione
Tutti i presbiteri sono pregati di trovarsi per tempo nei banchi riservati della Cattedrale, muniti di camice, stola e casula bianca per le concelebrazioni diocesane. I vicari foranei, il vicario giudiziale, il vicario per la pastorale e i presbiteri che celebrano i giubilei sacerdotali si prepareranno in sacristia dove troveranno a disposizione la stola e la casula, portino con sé il camice. I canonici titolari del Capitolo della Cattedrale troveranno i paramenti nella sacristia loro propria. I diaconi (portino il camice, troveranno la stola a disposizione) si prepareranno direttamente negli stalli del presbiterio.
Don Mirco Miotto - ufficio liturgico diocesano
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