ECONOMIA: la demografia d’impresa nelle province di Treviso e Belluno al 30 settembre 2024
Torna a crescere Treviso, resta in negativo Belluno
Il quadro della demografia d’impresa di fine settembre 2024 mostra un aumento, seppur debole, di +17 unità a Treviso a fronte invece di un calo a Belluno di -69 unità. In particolare, lo stock di imprese attive al 30 settembre 2024 è di 78.116 sedi in provincia di Treviso e di 13.473 sedi in provincia di Belluno, a cui si aggiungono 19.360 filiali dipendenti nella Marca e 4.676 nella provincia bellunese. Le imprese artigiane a fine settembre 2024 sono il 28,3% del totale imprese trevigiane (per una consistenza di 22.080 unità) ed il 33,8% di quelle bellunesi (pari in valori assoluti a 4.559 imprese).
Per la provincia di Treviso lo stock di imprese attive al 30 settembre 2024 è pari a 78.116 unità, in crescita di 17 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dietro questa apparente stazionarietà, si cela una crescita importante legata soprattutto ai Servizi alle imprese con +314 sedi; in particolare, all’interno di questo settore, spiccano le +101 sedi nei servizi finanziari e +124 sedi nelle attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale. Questa crescita viene purtroppo controbilanciata da flessioni marcate che riguardano il commercio con -212 sedi: pesano le -121 imprese nel commercio all’ingrosso e le -118 imprese nel commercio al dettaglio, con giusto una lieve crescita del commercio e riparazione di autoveicoli (+27). Il commercio al dettaglio vede contrarsi in misura significativa anche le filiali (-83). In territorio negativo anche l’alloggio e ristorazione: chiudono, su base annua, 113 attività legate alla ristorazione, in parte compensate dall’aumento delle filiali (+23), probabilmente catene del food. Tiene l’alloggio, con una crescita tanto delle sedi (+13), quanto e in misura maggiore delle filiali (+31). Per il manifatturiero il calo di -70 sedi si concentra in particolare nei comparti legno arredo -41 e sistema moda -35. Stabile il numero delle filiali. Ancora in crescita le imprese edili (+70).
Ma sul bilancio demografico di questi ultimi due settori è necessaria la sospensione del giudizio: perché proprio sul manifatturiero e le costruzioni incide maggiormente la cancellazione d’ufficio di 112 società cooperative, effettuata nel secondo trimestre 2024.
Per la provincia di Belluno lo stock di imprese attive al 30 settembre 2024 è pari a 13.473 unità, la flessione è di -69 sedi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di cui 7 sono cancellazioni d’ufficio. Il calo si concentra in particolare nel commercio, comparto che complessivamente perde -72 sedi (-16 nel commercio all’ingrosso e -51 nel commercio al dettaglio) a cui si associa anche il calo di -6 filiali (dinamiche contrapposte tra commercio all’ingrosso -10 e commercio al dettaglio +5). Tendenza che si conferma negativa come evidenziato anche nei report precedenti. Analoga diminuzione si rileva anche per il manifatturiero con -26 sedi con un calo anche delle filiali pari a -15 unità. In calo anche le attività dei servizi di alloggio e ristorazione: si contano in totale -33 sedi (incidono le -44 della ristorazione rispetto al +10 registrato nell’alloggio), che, tuttavia, come a Treviso, sono in parte compensate dal lieve aumento delle filiali dipendenti: +23 equamente distribuiti tra i due settori.
Le imprese artigiane, a fine settembre 2024 sono il 28,3% del totale imprese trevigiane (per una consistenza di 22.080 unità) ed il 33,8% di quelle bellunesi (pari in valori assoluti a 4.559 imprese). Nel confronto con settembre 2023 le imprese artigiane trevigiane sono diminuite di -17 unità. Le imprese artigiane bellunesi complessivamente si sono ridotte di -3 unità su base annua.
Guardando alla natura giuridica delle sedi aziendali sia per Treviso che per Belluno si registra un aumento delle società di capitali (+640 a Treviso e +80 a Belluno), che tendono a consolidarsi non solo nei settori in espansione, ma anche in quelli che stanno attraversando una fase di contrazione, come l’alloggio e ristorazione e il commercio.
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