Edilizia, le nuove norme su cassa integrazione aggravano la crisi occupazionale
E' la denuncia dei sindacati. Le aziende preferiscono licenziare piuttosto che ricorrere alla cassa integrazione. In otto anni gli occupati del comparto si sono dimezzati.
Redazione Online
16/01/2017

Edilizia. Nessun segnale di ripresa. In otto anni gli occupati del comparto si sono quasi dimezzati, passando dai 18mila addetti del 2008 a 9.500 del 2016. Identico drastico calo anche sul piano delle ore lavorate che nello stesso lasso di tempo si sono ridotte del 50%. Negli ultimi due anni, sono stati bruciati 2mila dei 9mila addetti.

Per il sindacato tra le ragioni c'è la pesante crisi economica che ha penalizzato il settore edile in tutta Italia.

A questa situazione si aggiunge la gestione della cassa integrazione. Di fronte alle modifiche normative introdotte con il Jobs act e alle nuove procedure messe in atto di conseguenza dall'Inps, le aziende preferiscono licenziare piuttosto che ricorrere alla cassa integrazione.

Nelle prossime settimane i segretari generali incontreranno le associazioni datoriali e i consulenti del lavoro per arrivare alla definizione di protocolli d'intesa specifici.