I veneti sanno usare il pronto soccorso?
Le aziende sanitarie del Veneto stanno realizzando quanto prescritto dalla deliberazione della giunta regionale che intende migliorare l’aspetto e l’efficienza delle sale d’attesa. L’assessore regionale Luca Coletto risponde a chi sostiene che i veri problemi rimangono intatti, ma 8 pazienti su 10 potrebbero benissimo essere assistiti dai loro medici di famiglia.
La difesta del Popolo
22/07/2014

La novità più grossa per i pronto soccorso veneti è proprio questa: in sala d’attesa presto arriverà uno steward, o assistente che dir si voglia, con il compito specifico di comunicare con il paziente preso in cura dalla struttura dopo iltriage (lo smistamento iniziale operato da un infermiere).

È l’effetto della deliberazione della giunta regionale veneta 74 dello scorso febbraio sulla gestione delle attese in pronto soccorso. Oltre allo steward la norma, da applicare entro febbraio 2015, prescrive anche un’attenta illuminazione della sala d’attesa, un’adeguata climatizzazione, la presenza di monitor che informino sullo stato operativo del pronto soccorso e la scelta di colori utili a predisporre positivamente il paziente nei tutt’altro che rari casi di sovraffollamento dei reparti di emergenza e urgenza.

Una serie di interventi che denotano maggiore attenzione a pazienti e accompagnatori e forniscono loro un punto di riferimento per avere informazioni in tempo reale, ma che da più parti sono state criticate perché non vanno alla sostanza, migliorano l’attesa senza accorciarla. «Certo, se avessimo avuto le risorse avremmo fatto di più – mette le mani avanti l’assessore regionale Luca Coletto – ma da quattro anni operiamo con budget sempre ridotti. Per il 2015 forse arriveremo a un riparto su base nazionale di 109 miliardi, 5 in più di quest’anno». Per il Veneto questo si tradurrebbe in 400 milioni di euro in più che l’assessore intende destinare al territorio, in special modo ai nascenti ospedali di comunità, e all’informatizzazione che renderà più snelli i protocolli e comporterà altro risparmio».