INVALIDITA' CIVILE: assegni più pesanti per circa duemila trevigiani
Paolino Barbiero (SPI CGIL): “L’INPS chiarisca al più presto contenuti, tempi e modalità di erogazione ”
Con la sentenza del 20 luglio la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla legittimità del trattamento assistenziale riservato agli invalidi civili, che per la provincia di Treviso si stima coinvolga una platea di circa 2mila interessati, di età compresa tra i 18 e i 60 anni.
“Ora però serve dare esigibilità al diritto – afferma Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso – per questo l’INPS nazionale deve quanto prima chiarire contenuti, modalità e tempi di erogazione delle somme previdenziali aggiuntive”.
“Si tratta di una sentenza storica – spiega il vertice dei Pensionati della CGIL trevigiana – riguardante una materia particolarmente sensibile qual è la salvaguardia del diritto a una vita sostenibile delle persone più svantaggiate, ovvero coloro che vivono situazioni di disagio per totale inabilità e in condizioni di gravità irreversibile, che non possono essere subordinate al raggiungimento di una soglia minima di età. Infatti, la Consulta, che toglie il limite di età, stabilisce che l’incremento all’assegno previdenziale, già disposto solo per gli over 60 dal 2002, sia esteso a tutti coloro, dai 18 anni in su, con un grado di invalidità totale al 100%.
“La potenziale platea degli interessati – stima Paolino Barbiero – si attesta attorno ai 2mila residenti in provincia di Treviso, con età compresa tra i 18 e i 60 anni. Trevigiani che vedranno, rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale, crescere il proprio assegno mensile di invalidità civile dagli attuali 286,81 euro fino a un massimo di 651 euro. I limiti reddituali per il riconoscimento dell’aumento erogato per un’invalidità totale del 100% sono di 8.469 euro annui in caso di reddito individuale e di 14.447 euro in caso di reddito coniugale. Il Governo si è già attivato stanziando circa 50milioni di euro finalizzati a dare attuazione al dispositivo della sentenza. Si tratta di un finanziamento però ancora bloccato, in attesa di ridefinire il quadro normativo e la disciplina delle prestazioni in vigore – spiega Barbiero”.
“Al Sindacato stanno già arrivando alcune richieste – aggiunge Barbiero –, ma al momento non siamo nelle condizioni di dare certezze. Pertanto abbiamo chiesto all’INPS nazionale di accelerare e chiarire quanto prima tempi (si ipotizza entro l’estate) e modalità (su domanda dell’interessato o d’ufficio) di erogazione delle somme aggiuntive, così da rendere esigibile il diritto di molte persone in difficoltà”.
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