Il Bon Bozzolla promuove occasioni di impiego
In due anni il Bon Bozzolla ha offerto occasioni di impiego a 32 persone: 28 lavoratori socialmente utili, 3 lavoratori di pubblica utilità e un operatore socio-sanitario a voucher, per un totale di 8.682 ore lavorate svolte all’interno dell’Ente di via San Gallo.
Redazione Online
12/10/2015

“Se queste scelte possono apparire come un palliativo all’esigenza di fronteggiare la riduzione di risorse economiche - spiega Eddi Frezza, direttore dell’Istituto - a ben guardare determinano un vero e proprio investimento sociale, che coinvolge gli ospiti, il personale e l’intero territorio. È vero, infatti, che le ore svolte da LSU, LPU e lavoratore occasionale contribuiscono all’erogazione dei servizi a fronte di spese esigue, ma allo stesso tempo richiedono all’Ente un impegno in termini di integrazione e gestione delle mansioni, che vengono assunte proprio in virtù della sua funzione sociale nella comunità”.

Nello specifico, avviati nel giugno 2013, i progetti di lavoro socialmente utile rivolti a lavoratori in mobilità, cassa integrazione o disoccupazione, che prevedono al Bon Bozzolla un impiego di supporto nel servizio di ristorazione, manutenzione e presso gli uffici amministrativi, hanno permesso il collocamento temporaneo di 28 persone: 6 nel secondo semestre del 2013, 14 nel 2014 e 8 nei primi sei mesi del 2015, per un totale di oltre 8mila ore lavorate. A giugno 2014 è partita anche la sperimentazione dei voucher lavoro, con l’individuazione, tramite selezione pubblica e successiva graduatoria, di un operatore socio-sanitario idoneo ad affiancare il personale durante i brevi periodi di assenza dei colleghi. Infine, grazie alla convenzione sottoscritta nel settembre 2014 con il Tribunale di Treviso, l’Ente ha aperto le porte allo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte di condannati per violazioni del codice della strada che ne hanno fatto preventiva richiesta. Mentre all’operatore socio-sanitario impiegato con voucher, essendo un professionista, spettano l’assistenza diretta degli ospiti, autosufficienti e non, i tre lavoratori di pubblica utilità, previa valutazione della compatibilità con la struttura e l’organizzazione del lavoro, e sotto la direzione del coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari, hanno operato a supporto dei servizi sociali e delle attività dirette alla persona.

“Promuovere queste occasioni d’impiego - sottolinea il direttore del Bon Bozzolla - significa mettere a frutto le risorse a 360 gradi, condividendo il lavoro dell’Istituto con la comunità e favorendo azioni reciproche di impegno e solidarietà. Un ampliamento del proprio orizzonte sul sociale - conclude Eddi Frezza - che, in un momento difficile per gli enti, e particolarmente duro per coloro che sono in cerca di occupazione, risulta la giusta via da perseguire”.