Il giornale del 16 novembre. Edizione digitale
Non priviamoli del futuro.
Giovedì prossimo 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia, fissata nel giorno - era il 20 novembre del 1989 - in cui a New York, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. A 25 anni di distanza da quel riconoscimento c’è il rischio che l’anniversario passi sotto traccia. Innanzitutto perché la Convenzione non è conosciuta, né presa in considerazione per la sua attuazione, che - diversamente da quel che si può pensare - non riguarda solo i Paesi poveri o quelli in guerra. I diritti dei bambini sono a rischio nei Paesi ricchi quanto nei Paesi in via di sviluppo. Nel corso di questo quarto di secolo sono stati compiuti grandi progressi: la mortalità infantile è diminuita del 49%; la frequenza alla scuola di base è salita al 91%; le morti per morbillo o Aids assai ridimensionate. Ma le piaghe aperte sono ancora tante: i 150 milioni di bambini costretti a lavorare; i 67 milioni di spose bambine; i 125 milioni di bambine e donne che subiscono mutilazioni genitali; i bambini soldato... .
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