Il saluto a don Salvador: "Siamo cresciuti facendo comunità"
Riportiamo in versione integrale il saluto della Comunità di Campolongo a don Carlo Salvador, che lascia la parrocchia.
"L’attenzione e la cura che il Signore ha verso di noi, le cose grandi che Egli ha compiuto in questa comunità cristiana si manifestano anche oggi.
Proprio nell’anniversario della dedicazione di questa nostra amata chiesa diamo a te, don Carlo, il nostro saluto.
Accogliamo tale coincidenza come un dono ulteriore del Signore, un Suo modo delicato di invitarci a raccogliere il vissuto di questi trent’anni e ad assumerlo come il bottino che Lui ci dà perché possiamo aprirci al futuro con gratitudine, speranza e letizia.
Questa chiesa, così come ci è stata riconsegnata dopo i lavori che l’hanno resa più stabile, più bella e luminosa, parla anche di noi.
Comunità cristiana lo siamo diventati un po’ alla voltacamminandosecondo lo Spirito, cercando prima di tutto il Regno di Dio ecrescendoin Cristo in tutte le cose.
E un po’ alla volta abbiamo intuito che ciò a cui siamo chiamati ci supera, ci spinge ad uscire da noi, ci pone in uno stato di continua conversione e in un atteggiamento di apertura accogliente e obbediente ai doni di Dio e alla Sua volontà.
E così il nostro sguardo si è alzato e si è posato sulla comunità del Risorto.
E’ a questa comunità che tuci hai educato a guardare, per mantenere vivo il punto di partenza e di arrivo, per coglierein mezzo a noi l’agire potente e creativo dello Spirito Santo,per riconoscerci appartenenti al Signore Risortoe appartenenti insieme, perché una è la comunità come uno solo è il Signore, una sola è la fede, uno solo è il battesimo.
In questo cammino di maturazione e di purificazione in cui hai mantenuto vivo il riferimento alla Parola di Dio, al magistero della Chiesa espresso in modo particolare nel Concilio Vaticano II, al vissuto comunitario ed ecclesiale più ampio, abbiamo sperimentato passaggi importanti e decisivi, fasi entusiasmanti e dolorose, slanci e rallentamenti, momenti di difficoltàe di incomprensione, di gioia e di grazia.
È dentro questa comunità che, con la forza dello Spirito e con la grazia del tuo ministero, abbiamo imparato a gustare la liturgia, a celebrare i sacramenti nei modi indicati dal Concilio, a curare spazi per la preghiera e per lo stare insieme condividendo la fede e la vita, a operare la carità così come ci ha insegnato Gesù.
Entro questovissuto comunitario, che in un modo o nell’altro ci ha interpellato tutti,trova spazio la memoria personale, una memoria che è affidata a ciascuno di noi e che in questa circostanza assume uno spessore e una valenza particolari.
E in questo giorno che per noi e per te è un giorno di arrivo e di partenza, con le parole di San Paolo diciamo che proprio tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.
Di Lui, il Dio di Gesù Cristo che amiamo, tu ci hai aiutato a penetrarne il mistero e la bellezza per la cura e la passione con cui hai spezzato con noi e per noi la Parola, l’hai celebrata nella liturgia, l’hai consegnata quale parola di perdono e di accompagnamento nel sacramento della riconciliazione e nei rapporti di amicizia cristiana.
Ci hai insegnato con le parole e con la vita che è meglio obbedire al Signore piuttosto che agli uomini, che a Lui e non ad altri dobbiamo rendere conto, che la propria comunità va amata e frequentata, che ogni servizio pastorale va fatto per il Signore, con amore, umiltà e gratuità, che la verità del nostro essere cristiani si gioca nella relazione intima e perseverante con Lui, nella scelta di fede che entra nella quotidianità della vita, la provoca e la cambia.
E’ un bottino consistente e prezioso quello che oggi ci è affidato, e con questo bottino oggi la nostra vita arriva e parte, carica di promesse e di speranza, custodita e accompagnata da nostro Signore. Oggi avviene per noi e per te, don Carlo,come una nuova annunciazione.
Siamo chiamati a partorire il Gesù che in questi anni ci è cresciuto dentro, portandolo là dove la provvidenza di Dio ci dona di andare, raccontandolo nello stupore, nella festae nella gratitudine, come ha fatto Maria, così che anche dal nostro magnificat tutti conoscano la fedeltà, la misericordiae la grandezza di Dio.
Le nostre stradeora si dividono, ma la fede in Cristo, l’amore per il popolo di Dio e il desiderio del Regno ci tengono uniti, come ci unisce la storia che in questi trent’anni il Signore ha scritto con noi, la storia di credenti in Cristo che per l’azione paziente e potente dello Spirito Santo sono diventati comunità.
E’ il riconoscerci e saperci comunità cristianail bottino che possiamo e vogliamo investire, perché diventi fecondoper noi e per tutti coloro verso i quali il Signore ci invia, perché abbia ad arricchirsi nel futuroche oggi inizia e che affidiamo alla misericordia di Dio.
Grandi cose ha fatto il Signore per noi attraverso di te, don Carlo, lo riconosciamo con profonda e sincera gratitudine, e senza alcuna confusione continuiamo a confidare in Lui. Per te, come per noi, il vivere è Cristo.
Grazie al Signore e a te, don Carlo.Ti salutiamo con affetto e ti assicuriamo la nostra preghiera.
E per prolungare questo momento di comunione in Cristo e tra di noi vogliamo stare ancora un po’ insieme, finita la Messa, per scambiarci i saluti e godere della reciproca presenza. A questo momento conviviale siamo tutti, ma proprio tutti, invitati."
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