Il vescovo Corrado Pizziolo: il presepio non è contro la laicità
Ne parliamo nel nuovo numero de L'Azione.
Redazione Online
02/12/2015

Sul nuovo numero dell'Azione un intervento del vescovo Corrado Pizziolo sulla questione presepi.“Sulla questione dei presepi che agita così vivacemente le cronache di questi giorni ritengo che sia necessario e saggio tener conto dei seguenti punti:a) Sicuramente la scuola statale è un ambiente laico e quindi non confessionale, dove si deve evitare qualsiasi indottrinamento religioso (pro o contro la fede cristiana o altre fedi religiose).b) Contemporaneamente la scuola statale non è uno spazio neutro che pone i bambini e i ragazzi sotto una specie di campana di vetro che li isoli da ciò che avviene attorno a loro. Ritengo quindi legittimo e non contrario alla laicità scolastica che anche in una scuola statale possa essere ricordato e celebrato con un presepio o con dei canti ciò che da secoli la società e la tradizione italiana sono abituate a celebrare, cioè la nascita di Gesù. Tra l’altro è l’evento da cui prende origine la numerazione degli anni che tutti (senza crearci particolari problemi) adoperiamo.c) Come afferma il rabbino ebreo Riccardo Di Segni in un equilibrato articolo sul <+nw_testoL>Corriere della sera<+nw_testoN> dei giorni scorsi, se si avrà cura che la cosa non sia oggetto di strumentalizzazioni partitiche e che nessuno studente venga forzatamente costretto a partecipare, la cosa non risulta affatto in contrasto con la missione educativa e formativa della scuola italiana.d) In ogni caso mi pare giusto non attribuire ai musulmani il rifiuto del presepio o dei canti natalizi. Va ricordato infatti che quanti appartengono alla religione musulmana (e cioè la maggior parte dei non cristiani presenti tra noi) non hanno nessuna difficoltà a ricordare e festeggiare la nascita di Gesù, dal momento che, nella loro religione, Gesù è considerato il più grande dei profeti prima di Maometto”.