"La genialità del Toniolo, modello per l'oggi"
Nell’anno del Centenario, incontro a Pieve di Soligo con Johnny Dotti.
“La lezione di Giuseppe Toniolo risalta oggi in tutta la sua verità e attualità, per la straordinaria fede e la genialità di un uomo che ha posto la persona al centro delle dinamiche economiche, in un solidarismo di portata rivoluzionaria a quel tempo, capace di creare cooperazione, mutualità, socialità e democrazia, innovando e rispondendo alle istanze della sua epoca con quella libertà ed efficacia che oggi i cristiani dovrebbero ritrovare in pieno, oltre la legge, oltre lo Stato, seguendo il suo esempio”. Parole e convinzioni profonde di Johnny Dotti, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, presidente di Welfare Servizi, che in questo mese di aprile 2018 - anno del Centenario della morte del Beato Toniolo - ha arricchito con la sua presenza e il suo contributo di pensiero il panorama delle iniziative a valenza diocesana e nazionale realizzate e in programma a Pieve di Soligo nel segno del grande sociologo ed economista cattolico.
“Non mondo, ma non del mondo”, con la libertà e l’amore che provengono dalla fede nel Dio trinitario, consapevoli della centralità di persone e relazioni per poter cambiare il corso della storia. Ecco i cristiani secondo Johnny Dotti, in questo “tempo magnifico e drammatico” che però è quello “donato da Dio”, nel quale siamo immersi, l’unico oggi disponibile, da abitare e volgere al bene nonostante le sua precarietà e le sue contraddizioni, l’individualismo sfrenato e l’eclissi del sacro.
Un campanello d’allarme sulle più grandi emergenze planetarie, ma anche una riflessione appassionata sul ruolo di coscienza e comunità dei cristiani, sulla necessità di una vera spiritualità per la società moderna e sulla doverosa riproposizione in termini di attualità della straordinaria lezione di fede, di pensiero e di azione innovativa e creatrice del Beato Giuseppe Toniolo.
Sono questi i temi essenziali che hanno caratterizzato l’intervento complesso, articolato e propositivo su “Pensare il presente e guardare al futuro, nel centenario di Giuseppe Toniolo” tenuto dal professor Dotti, al centro del quarto e conclusivo incontro del percorso di riflessione etica sull’economia e il bene comune promosso dall’Azione Cattolica Diocesana in collaborazione con l’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, il Comitato Diocesano “Toniolo 100” e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro.
Aula magna gremita al Patronato Careni di Pieve, e grande attenzione per le parole e la testimonianza di Johnny Dotti, bergamasco, classe ’63, per la prima volta relatore nella diocesi di Vittorio Veneto, saggista e conferenziere di vasta fama, esponente della scuola della Generatività e ideatore di progetti concreti di welfare di particolare significato e valenza sociale.
Prima dell’inizio dell’incontro pubblico, il relatore aveva sostato in preghiera sulla tomba del Beato Toniolo in Duomo a Pieve, accompagnato dall’arciprete mons. Giuseppe Nadal e da presidente e direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo”, Diego Grando e Marco Zabotti.
Nel suo appassionato intervento al Careni, Dotti ha evidenziato le drammatiche questioni legate all’inverno demografico in Italia, con le conseguenze di welfare per un tessuto sociale a maggioranza “over 65”, sullo strapotere della tecnocrazia, che ci ha resi clienti e consumatori e rischia di aprire la strada alla dittatura dei robot , e sul mancato governo delle crisi dell’Africa, che prospetta migrazioni bibliche di milioni di persone verso il Mediterraneo, alla disperata ricerca di una sopravvivenza.
Serrata e severa la critica del relatore alla nostra società imperniata sull’individualismo, povera di rapporti umani, incapace di generare relazioni autentiche, alimentata da false sicurezze e priva di modelli educativi efficaci, che scommette sul futuro con il gioco d’azzardo e prova a curare il male di vivere con le medicine ansiolitiche e antidepressive.
Per rigenerare speranza e senso di comunità, Dotti ha indicato le vie del riconoscere e “mutualizzare” i bisogni, del chiamare per nome e dare nuove prospettive ai desideri e del promuovere effettivamente i valori, dalla pace alla giustizia, dalla bellezza alla solidarietà. In questo senso, ha indicato alcune vie di possibili realizzazioni: nuovi progetti per l’abitare e il condividere la vita negli spazi di residenza, oltre la logica dell’appartamento che divide e separa; il coinvolgimento in chiave educativa dei più giovani in programmi e attività di lavoro, per dare senso al denaro, alla fatica, all’acquisizione di abilità, al dono di sé agli altri; il coraggio della preghiera, della contemplazione, del silenzio, di una nuova spiritualità e del tempo di Dio. Soddisfazione alla fine tra gli organizzatori, anche per la qualità del dibattito che ha visto protagonisti diversi partecipanti con domande al relatore.
Bilancio positivo per l’iniziativa dei quattro incontri del ciclo di riflessione etica su economia e bene comune 2017/2018, illustrato in sala dal vice presidente per il settore adulti dell’A. C. diocesana, Gino Sutto, che ha ricordato i tre appuntamenti tenuti in precedenza con il docente di economia Ferruccio Bresolin a Tezze di Piave, il delegato vescovile don Andrea Forest a Motta di Livenza e la tavola rotonda a Codognè coordinata da Marco Zabotti, con la partecipazione di Cinzia Bonan, segretaria generale Cisl Belluno – Treviso, Severino Dal Bo, presidente mandamento di Conegliano Confartigianato Imprese, e Mario Pozza, presidente Unioncamere Veneto.
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