La lunga linea della memoria della Grande Guerra
Sarà presentato a Fregona il 15 ottobre il volume di Giorgio Mies.
Redazione online - FC
12/10/2017

“… In memoria del nostro amato marito e padre che non ha potuto vedere pubblicata la sua “ultima fatica””. Sono le parole della consorte Lucia e dei figli Elena e Stefano che salutano il ricordo di Giorgio Mies – docente, giornalista pubblicista, critico e storico dell’arte – nato e vissuto a Fregona e scomparso improvvisamente e prematuramente nell’estate 2013, autore del libro postumo “La lunga linea della memoria – Itinerario tra i monumenti ai Caduti della Grande Guerra nella Sinistra Piave”, pubblicato per i tipi di Antiga Edizioni nell’ottobre 2016.

Ora il pregevole volume viene presentato nella chiesa arcipretale di Fregona, paese natale di Giorgio Mies,  domenica 15 ottobre 2017 alle ore 17, con interventi del giornalista Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, e accompagnamento musicale del Coro CAI di Vittorio Veneto, diretto da Eleonora Possamai (vedi locandina con programma e soggetti promotori in allegato).                                                                                 

La pubblicazione narra in parole e immagini un percorso di visita alle testimonianze erette in ricordo e onore di coloro che furono vittime del conflitto mondiale in Italia tra il 1915 e il 1918, attraverso tre itinerari che attraversano e completano la geografia della Sinistra Piave.                                                                                                                                       Il primo porta “sulle strade degli sfollati dal Piave ai centri della Pedemontana del Cansiglio”.                                                                                                                                             Il secondo, invece, prende il via da “Moriago, porta della Vittoria”, e conduce “a Vittorio Veneto, città della Vittoria”, fino a raggiungere il “Tempio –Sacrario di San Liberale di Sacile”.                                                                                                                                               Il terzo, infine, parte “dall’Isola dei Morti a Moriago” e arriva fino “al monumento-ossario di Fagarè”, in una sorta di pellegrinaggio civile che fa tappa ovunque si faccia memoria dolente con pietre, scritte e statue delle vite perse nel nostro territorio durante la Grande Guerra.                                   

Un volume che rappresenta“la denuncia più che mai attuale dell’immane tragedia dei conflitti, un grido forte per l’affermazione della pace tra i popoli” – ha osservato il docente e storico dell’arte Vittorio Fabris. “La riprova – ha scritto il professor Pier Angelo Passolunghi, citando numeri e fatti dei giorni spaventosi della guerra –  “della radicata passione per ogni forma di manifestazione artistica riguardante la Sinistra Piave, sino all’ultimo inseguita dall’autore”. 

“Oggi leggiamo insieme questa sua ultima fatica – ha scritto nelle pagine introduttive il dottor Marco Zabotti, tra gli animatori del progetto editoriale  – in una lunga linea di memoria che riflette insieme il ricordo della nostra storia comunitaria e della sua storia personale, vissuta nel segno della cultura più alta e dell’amore alla bellezza”.        

Presentato fresco di stampa in occasione di Libri in Cantina 2016 nella chiesa del Carmine presso il Castello di San Salvatore a Susegana, il libro è stato poi  illustrato in pubblico a Cappella Maggiore e a seguire in un affollato incontro nella Biblioteca Civica di Vittorio Veneto, per iniziativa dell’Università per Adulti “Pinto” che annoverava Giorgio Mies tra i suoi docenti.                                                                       Nella primavera scorsa il volume è stato il protagonista della serata inaugurale del ciclo di tre incontri de “I Martedì della Grande Guerra” nell’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo.

“La lunga linea della memoria” ha il patrocinio della Provincia di Treviso, patrocinio e contributo dei comuni di Pieve di Soligo, Follina, Conegliano, Cison di Valmarino e IPA Terre Alte della Marca Trevigiana, con il sostegno di Banca Prealpi di Tarzo e Cantina Colli del Soligo.