La vendemmia 2019 ritardata di 7-10 giorni
L’uva si presenta ovunque sana. Sotto il profilo quantitativo l’annata viene annunciata “buona”
Ad oggi nel Veneto rimane confermato in circa 7-10 giorni il ritardo della vendemmia 2019 rispetto allo scorso anno. A spiegarlo sono i tecnici del team del Trittico Vitivinicolo, coordinato da Regione e Veneto Agricoltura con Avepa, CREA-VE, Consorzi di Tuela, che stanno monitorando il vigneto in vista dell’atteso incontro sulle previsioni vendemmiali che si terrà a Legnaro (Padova) il prossimo 27 agosto.
Secondo le loro valutazioni, la raccolta delle uve base spumante (Chardonnay, Pinot) dovrebbe iniziare attorno al 20-22 agosto, mentre l’avvio della vendemmia vera e propria è previsto per gli ultimi giorni di agosto-primi di settembre (Pinot Grigio). Per la raccolta delle uve Glera (Prosecco) bisognerà attendere il 12-15 settembre, come pure per il Merlot; per la Garganega e la Durella il 20 settembre.
Da una prima analisi risulta che l’uva si presenta ovunque sana, nonostante un andamento climatico altalenante caratterizzato da un maggio freddo e piovoso, che tra l’altro ha creato forti preoccupazioni tra i viticoltori, e da un bimestre successivo con lunghe ondate di calore e scarse precipitazioni. Inoltre non sono segnalati problemi di peronospora, ma solo limitati attacchi di oidio a macchia di leopardo e la presenza di scottature da sole nelle uve più sensibili, quale per esempio la Glera. Va segnalato che proprio in queste ore i tecnici del team regionale stanno registrando i primi segnali di inizio invaiatura (maturazione dell’uva) per i vitigni Pinot Grigio, Pinot Nero e Merlot.
Sotto il profilo quantitativo l’annata viene annunciata “buona” e comunque nei parametri dei disciplinari. Nel veronese, per il esempio, i grappoli dell’uva Soave si presentano sani e spargoli, senz’altro meno carichi rispetto allo scorso anno, che ricordiamo era stata un’annata eccezionale per quantità. Dunque una “bella uva” che i produttori hanno saputo difendere bene. L’invaiatura per la Garganega e la Durella, importanti vitigni della provincia di Verona, non è ancora iniziata. Le grandinate di luglio hanno colpito duro dal veronese al trevigiano, ma fortunatamente a “strisciate” di non eccessive dimensioni (nella zona del Soave sono stati circa 200 gli ettari colpiti).
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