MALTEMPO: urgenza e burocrazia

"Purtroppo, una storia che si ripete. Quanto sta accadendo in Emilia Romagna è il simbolo di una carenza infrastrutturale che persiste da anni, e che ora si tenta di arginare. E la situazione si ripresenta periodicamente in molte zone d’Italia. Se i fondi ci sono, devono essere spesi rapidamente". Con queste parole, Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, ha espresso la sua solidarietà alle popolazioni e alle imprese colpite dall'alluvione in Emilia Romagna, lanciando al contempo un appello. "Non possiamo intervenire solo in emergenza con appalti in somma urgenza e affidamenti diretti. Il Governo dovrebbe introdurre una procedura semplificata per tutti i cantieri destinati a risolvere le criticità legate al dissesto idrogeologico. Non è accettabile che, per esempio, per realizzare un bacino di laminazione ci vogliano 10 anni tra approvazione, assegnazione ed esecuzione. La Regione Veneto, che ha realizzato 13 bacini su 23, ha dovuto lottare contro la burocrazia. Con il ripetersi delle calamità, siamo costantemente in emergenza".

Boschetto ha però evidenziato un problema: l’urgenza può portare a cedere a imprese non qualificate. "La fretta è cattiva consigliera", ha spiegato, sottolineando l’importanza di affidarsi a imprese certificate, presenti nell’elenco nazionale dell’ANAC, e di preferire quelle del territorio. Con l'autonomia differenziata, le Regioni, responsabili della gestione del territorio e della protezione civile, potrebbero evitare il continuo rimpallo di responsabilità tra Regione e Governo nella gestione dei fondi, come sta accadendo in Emilia Romagna. È giunto il momento di affrontare queste situazioni con interventi strutturali e procedure semplificate che riducano i tempi di assegnazione degli appalti, garantendo però il rispetto dei requisiti necessari.

Boschetto ha infine sottolineato le difficoltà burocratiche: solo nel maggio scorso, la Regione Veneto è riuscita a deliberare la struttura di controllo per i progetti legati al Pnrr per la gestione del rischio idrogeologico, con oltre 80 milioni di euro assegnati. "Siamo nel 2024, e vista la frequenza delle calamità, dobbiamo accelerare gli interventi, non solo in Veneto, ma in tutte le Regioni".